Agnelli, Berlusconi, Del Vecchio: cosa si muove nelle grandi eredità
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
05
Dom, Mag

Agnelli, Berlusconi, Del Vecchio: cosa si muove nelle grandi eredità

Economia
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Storie diverse, stesso intreccio di interessi, denaro e potere. Le famiglie Agnelli, Berlusconi e Del Vecchio hanno in comune, oltre alla ricchezza accumulata e alla storia imprenditoriale, anche una complessa gestione delle eredità lasciate dai capofamiglia. Insieme alla redistribuzione di proprietà, beni e

liquidità, e alle dispute finite in tribunale, va spartito anche un patrimonio fatto di partecipazioni, quote azionarie e posizioni di forza che derivano dalle articolazioni dei rispettivi imperi, costruiti intorno alla Fiat, alla galassia Fininvest/Mediaset, a Luxottica. C'è buona parte di quello che resta del grande capitalismo italiano in gioco e ci sono equilibri da preservare, o da costruire, che hanno consistenti ripercussioni industriali, finanziarie e politiche.  

 

La vicenda più lunga, perché legata a una morte più lontana nel tempo, quella di Gianni Agnelli avvenuta il 24 gennaio 2003, è anche quella che rischia di avere i maggiori risvolti giudiziari. Al centro della questione c'è la presunta residenza fittizia in Svizzera, a Lauenen, di Marella Agnelli, moglie dell'Avvocato e nonna di John, Lapo e Ginevra Elkann, deceduta nel 2019. L'ipotesi su cui indaga la Procura di Torino è legata anche a una potenziale evasione fiscale ma riguarda da vicino proprio l'eredità, perché nel caso in cui fosse provata l’abituale residenza italiana, sarebbe rimessa in discussione la sua successione 'svizzera' a favore degli Elkann. 

Di cosa si sta parlando? Il riferimento è l'accordo stipulato nel 2004 con Marella da Margherita Agnelli, l'unica figlia dell'Avvocato ancora in vita e madre dei tre fratelli Elkann: prevede la rinuncia all'eredità e alle partecipazioni nelle società di famiglia in cambio di un miliardo e 275 milioni di euro. Nell'accordo anche una rendita a vita corrisposta da Margherita alla madre. Ora ci sono cinque procedimenti giudiziari, civili e penali, in corso ma tutto ruota proprio intorno alla residenza di Donna Marella. 

Se fosse accertata l'irregolarità, ci sarebbero 4 miloni di Irpef evasa e, soprattutto, potrebbe essere invalidato l'accordo del 2004, fondato sul diritto elvetico, riportando in gioco nella redistribuzione del potere finanziario oggi in mano agli Elkann anche i figli avuti nel secondo matrimonio da Margherita Agnelli con Serge de Palhen, Maria, Pietro, Anne, Sofia e Tatiana.  

 

Sembra seguire un percorso più lineare, almeno per ora, l'eredità di Silvio Berlusconi. A settembre 2023, i cinque figli (Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi) hanno trovato un accordo per la spartizione dell'enorme patrimonio e per l'esecuzione delle disposizioni lasciate dal padre, a partire dai lasciti per il fratello Paolo, per Marta Fascina e per Marcello Dell'Utri. La chiarezza delle volontà del Cavaliere hanno sicuramente agevolato operazioni che avrebbero potuto innescare contenziosi. In particolare, il riferimento principale è lo schema definito già nel 2006, quando Berlusconi era ancora sposato con Veronica Lario, con la decisione di lasciare a Marina e a Pier Silvio un terzo del patrimonio ereditario che comprende Fininvest, Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum. 

Altrettanto 'preparata' e condivisa la spartizione del patrimonio immobiliare con quote di circa il 30% ciascuno a Marina e Pier Silvio, e il 13,3% ciascuno a Barbara, Eleonora e Luigi, della holding immobiliare Dolcedrago. Il valore complessivo dell’eredità può essere calcolato in circa 4 miliardi di euro, a cui si aggiungono le grandi ville di San Martino ad Arcore e Porto Rotondo in Sardegna e altri immobili di pregio. Su questi si sta lavorando ad alcune operazioni di valorizzazione, con la recente cessione di Villa Due Palme a Lampedusa e l’avvio del processo di vendita di Villa Certosa.  

 

Il fulcro intorno a cui ruota l'eredita di Leonardo Del Vecchio è il riassetto della Delfin, la holding che è il primo azionista del colosso dell'occhialeria EssilorLuxottica. Il tema principale dell'accordo su cui si sta lavorando prevede uno schema diverso rispetto a quello ipotizzato dallo storico patron. E questo è un elemento distintivo rispetto ad altre importanti esperienze, partendo proprio dalla famiglia Berlusconi. Gli eredi sono 8: i figli di Leonardo Del Vecchio Claudio, Paola, Marisa, Leonardo Maria, Luca e Clemente e la moglie Nicoletta Zampillo, insieme al suo primo figlio Rocco Basilico. Sono titolari, al momento, del 12,5% di Delfin a testa. Una modifica del sistema di governance previsto gli darebbe la possibilità di liquidare, anche parzialmente, la propria quota, rivendendo la composizione di un capitale che ha superato i 4 miliardi di euro di valore. Ovviamente, tutto avverrebbe con una tempistica e modalità disciplinate in modo puntuale. 

Altro punto cardine dell’accordo prevederebbe di rivedere lo statuto di Delfin, soprattutto sulla durata del mandato del Consiglio di Amministrazione, oggi previsto a vita, che sarebbe portato a 4 anni. Francesco Milleri resterebbe alla guida di Delfin e Essilor Luxottica ma con una governance molto meno ingessata. (Di Fabio Insenga) 

 

 

 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.