Salvadori (Paolo Chiesi Foundation): "Per crescere servono partenrship"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
27
Sab, Set

Abbiamo 3215 visitatori e nessun utente online

Salvadori (Paolo Chiesi Foundation): "Per crescere servono partenrship"

Economia
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - "La flessibilità è essenziale se vogliamo crescere e adattarci. Dobbiamo avere chiara la nostra missione, ciò che la Fondazione rappresenta e ciò che vuole realizzare, ma allo stesso tempo non possiamo semplicemente restare come eravamo nel 2005. Il contesto dello sviluppo cambia ogni giorno e noi

dobbiamo cambiare con esso. Come farlo? Prima di tutto, ascoltando. Dobbiamo ascoltare i nostri partner. Dobbiamo fare in modo che i nostri partner, i nostri stakeholder, persino i pazienti stessi, siano parte attiva nella progettazione dei programmi di sviluppo. La parola chiave è partnership". Così Massimo Salvadori, coordinatore Paolo Chiesi Foundation, intervenendo nel quartier generale della farmaceutica a Parma all'evento per i 20 anni di attività della Fondazione. 

"Il progresso reale e duraturo si ottiene solo quando le persone più coinvolte partecipano alla definizione del processo", sottolinea Salvadori, per questo servono "partnership a ogni livello: con le istituzioni, con le organizzazioni locali, con la società civile. Credo - aggiunge - che il settore filantropico abbia in questo un'opportunità e una responsabilità uniche. Diversamente dai donatori tradizionali, che spesso hanno vincoli e mandati più rigidi, la filantropia può creare spazi dove voci diverse si incontrano, dove gli attori si sentono valorizzati e dove può nascere l’innovazione. Per noi - chiarisce - innovazione non significa necessariamente qualcosa di completamente nuovo o rivoluzionario. Significa fare le cose in modo diverso, in modo migliore. Per questo abbiamo sviluppato due modelli: Nest" (Neonatal Essentials for Survival and Thriving), per migliorare l'accesso alle cure neonatali, e "il modello Gasp" (Global Access to Sustainable Pulmonology), incentrato sulla diagnosi e la gestione di malattie respiratorie croniche come l'asma e la Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva). "Abbiamo bisogno di chiarezza di intenti e chiarezza di visione - conclude - Ma insieme alla chiarezza serve flessibilità. Perché senza flessibilità non si può restare rilevanti nell'attuale scenario dello sviluppo". 

Author: RedWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.