Transizione Digitale, l'economista Di Taranto: "E' la priorità"
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Ven, Apr

Transizione Digitale, l'economista Di Taranto: "E' la priorità"

Economia
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"La Transizione Digitale del nostro Paese è la priorità perché il digitale rappresenta il futuro e quindi i giovani".

Ne é convinto l'economista Giuseppe Di Taranto, ordinario di Storia dell'Economia e dell'Impresa alla Luiss 'Guido Carli', che, conversando con l'Adnkronos del nuovo super ministero del governo Draghi, ricorda il posizionamento da "fanalino di coda" dell'Italia negli indici di digitalizzazione europei. Eppure, "digitalizzare un Paese significa innovare un Paese" scandisce. L'economista osserva che la "denominazione ministero della Transizione Digitale" scelta dal premier Mario Draghi "risponde alla strategia prevista per il Recovery Fund" perché "un ministero come questo esiste in altre nazioni - come la Francia ad esempio- ed era opportuno farlo anche in Italia visto che uno degli obiettivi principali del Recovery Plan è proprio la digitalizzazione". "La digitalizzazione è una policy fondamentale nell'ottica dei Recovery Fund come lo è la green economy, la Transizione Ecologica. Noi non dobbiamo mai dimenticare -argomenta l'economista- che abbiamo condizionalità dall'Ue per avere i fondi Next Generation Eu e per me condizionalità sono positive" perché guardano anche "all'inclusione sociale e alla creazione di nuovi posti lavoro". 

Di Taranto, inoltre, evidenzia che "la digitalizzazione creerà molti nuovi posti di lavoro come la green economy dalla quale è stato stimato che scaturiranno ben 16 milioni di nuovi posti. Anche sul digitale si apriranno milioni di nuove posizioni in tutti i settori che lo usano" indica ancora l'economista che esorta però ad "accelerare sulla diffusione delle competenze digitali".  

Di Taranto ricorda infatti che proprio la Commissione Europea ha infatti rilevato da tempo "una carenza in Europa di personale dotato di competenze digitali sufficienti per occupare i posti di lavoro vacanti in tutti i settori, con la conseguenza" che già oggi, Bruxelles stima manchino "fino a 750.000 professionisti qualificati solo nelle imprese dell'Ict". Al tempo stesso, la Commissione Europea ha rilevato che "la disoccupazione fra i giovani europei tra i 15 ed i 24 anni è pari a circa il 20% nell’Ue, ma pari al 29% in Italia. Più di un terzo della forza lavoro e, più in generale, circa il 45% dei cittadini europei, possiede solo competenze digitali di base, sono numeri che fanno riflettere" rimarca l'economista. (di Andreana d'Aquino)  

 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.