(Adnkronos) - Il Gruppo Sanpellegrino rinnova il proprio impegno per la biodiversità presentando i risultati delle iniziative sviluppate negli anni nella Tenuta di Acqua Panna e il progetto di riqualificazione delle aree umide realizzato nell’Oasi di Gabbianello per rispondere a un’esigenza concreta della comunità.
Grazie alla collaborazione con Federparchi, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università di Pisa e l’Università degli Studi di Firenze, dal 2020 l'azienda ha rafforzato la biodiversità della Tenuta di 1.300 ettari a Scarperia, nel Mugello, dove sgorga Acqua Panna. Ha valorizzato, inoltre, il suo patrimonio boschivo, coniugando gli obiettivi di tutela degli habitat naturali e di mitigazione climatica - spiega Sanpellegrino in una nota - Attraverso il censimento della flora e della fauna condotto all’interno di quest’area caratterizzata dall’88% di habitat naturali, è emerso che è il luogo ideale per ospitare 121 specie di vertebrati e piante, 66 specie di uccelli, una notevole varietà di orchidee e diverse specie di anfibi di interesse conservazionistico. Tra queste, 34 risultano minacciate secondo la Lista Rossa Europea. Sul sito è stata confermata anche la presenza di specie di particolare valore ecologico, come il Tritone crestato italiano e il Tritone punteggiato.
In collaborazione con l’Università di Pisa, l’azienda ha sviluppato, inoltre, un piano di agroforestazione che interessa 150 ettari di superficie, mettendo finora a dimora su 23 ettari circa 2.750 piante autoctone, tra cui quercia, carpino, biancospino, nocciolo, ciliegio selvatico e sambuco. Ha creato anche circa 6 chilometri di corridoi ecologici per migliorare la disponibilità di cibo e rifugio per uccelli migratori lungo le rotte Europa-Africa. Tra queste specie figura anche la tortora selvatica, la cui presenza è in declino in tutta Europa, a causa della frammentarietà degli habitat, della perdita di siepi e della scarsità di semi, tanto da essere inclusa nella lista rossa Iucn come 'vulnerabile' a livello europeo.
Al contempo Sanpellegrino si ripropone di favorire la presenza di impollinatori, anfibi e orchidee, importanti indicatori della qualità dell’habitat e preziosi per l’ambiente. Nella Tenuta di Villa Panna è stato installato un Bee Hotel e seminati campi fioriti per gli impollinatori - api e farfalle diurne - veri 'guardiani' della biodiversità e della risorsa acqua. Dal 2024 è attivo un monitoraggio basato su tecnologie digitali, che ha rilevato un aumento dell’attività degli impollinatori - passata da 781 a 3.713 buzz - insieme a un incremento delle specie osservate e a un miglioramento degli indicatori di idoneità degli habitat.
Sanpellegrino ha presentato anche il progetto di rigenerazione delle zone umide dell’Oasi di Gabbianello, situata nel Comune di Barberino di Mugello e riconosciuta come Area Naturale Protetta di Interesse Locale dalla Regione Toscana. Negli ultimi anni l'Oasi, che si estende su una superficie di 25 ettari, di cui 8 ettari di stagni, ha sofferto degli effetti del cambiamento climatico. Per rispondere alle esigenze delle comunità locali, il Gruppo Sanpellegrino, insieme al Comune di Barberino di Mugello e al partner tecnico Etifor, si è occupato della sua riqualificazione idrologica ed ecosistemica. L'intervento prevede infatti l’estensione dell’area allagata fino al 40% in più rispetto alla situazione iniziale, l’efficientamento della presa dal torrente Tavaiano, il controllo dei sedimenti, interventi di riforestazione e la creazione di percorsi e punti di osservazione per la fruizione responsabile.
A questo progetto si affiancano interventi mirati a tutela degli anfibi e dell’avifauna. L’Oasi rappresenta, infatti, un punto di sosta fondamentale lungo la rotta migratoria tirrenica e ospita una ricchissima biodiversità: lo studio condotto dall’Università di Firenze ha censito 91 specie di uccelli, con una garzaia di 113 coppie di aironi e una buona presenza di anfibi, tra cui anche il tritone crestato.
“Proteggere i territori in cui sgorgano le nostre acque minerali è da sempre parte integrante del nostro impegno, ma oggi tutelare la biodiversità, minacciata dai cambiamenti climatici, richiede uno sforzo ancora più grande. Continuiamo quindi ad adottare un approccio scientifico, lavorando insieme ai nostri partner per rigenerare boschi, creare corridoi ecologici, ampliare le aree umide e sostenere specie chiave come impollinatori, anfibi e uccelli migratori - ha dichiarato Ilenia Ruggeri, direttore generale del Gruppo Sanpellegrino - Ci proponiamo di mettere a sistema, con le istituzioni e le realtà dei territori in cui siamo presenti, le esperienze avviate nella Tenuta di Panna, per costruire insieme nuove partnership volte a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide locali. Un esempio è l’intervento sull’Oasi di Gabbianello, che ci ha permesso di portare questo modello anche oltre la nostra Tenuta”.
“La collaborazione con il Gruppo Sanpellegrino dimostra come possa realizzarsi una proficua sinergia fra il mondo dell’imprenditoria sostenibile e la tutela degli ecosistemi - ha osservato Lidia Bai, componente del Consiglio Direttivo Federparchi - Il progetto punta alla valorizzazione di un territorio di eccellenza per biodiversità, dal BeeHotel agli interventi di agroforestazione. La sinergia fra sviluppo sostenibile e conservazione della natura si dimostra strumento indispensabile per compiere passi avanti per la tutela della natura, delle comunità e dei territori”.
“Il progetto di agroforestazione nella Tenuta di Panna mira a incrementare l’assorbimento del carbonio attraverso lo stoccaggio nei tessuti legnosi e a sostenere la biodiversità tramite la creazione di corridoi ecologici e mini-habitat attorno alle piante - ha sottolineato Matteo Finocchi dell’Università di Pisa - L’iniziativa rappresenta un modello di gestione sostenibile capace di migliorare la resilienza degli ecosistemi e di generare benefici ambientali, contribuendo allo sviluppo di pratiche agricole innovative e responsabili e promuove una visione condivisa di tutela del territorio”.
“Con il progetto dell’Oasi di Gabbianello abbiamo avuto l’opportunità di misurare nel dettaglio le variabili idrometeorologiche della zona umida artificiale utili a comprendere quali siano i meccanismi idrologici che ne regolano gli scambi idrici - ha spiegato Daniele Penna, professore di Idrologia Forestale all’Università di Firenze che coi colleghi Federico Preti, Andrea Dani e Matteo Nigro sta seguendo il progetto nell’Oasi Gabbianello - Le attività sperimentali di monitoraggio sono essenziali per quantificare e supportare le decisioni di interventi gestionali all’interno di questo delicato ecosistema di transizione tra sistemi acquatici e terrestri”.
