Tassa da due euro sui pacchi postali, l'ipotesi che fa discutere
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Tassa da due euro sui pacchi postali, l'ipotesi che fa discutere

Economia
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(Adnkronos) - Due euro di tassa sulle microspedizioni. E' l'ipotesi formulata in un emendamento del governo alla Manovra 2026, che punta ad applicare il 'balzello' sui pacchi postali di valore dichiarato fino a 150 euro. L'emendamento firmato da cinque senatori di Fratelli d'Italia fa riferimento a un "contributo alla copertura delle spese

amministrative correlate agli adempimenti doganali relativi alle spedizioni di modico valore" provenienti da Paesi che non appartengono all'Unione europea. A riscuotere la somma saranno "gli Uffici delle dogane all'atto dell'importazione definitiva delle merci oggetto delle spedizioni". In pratica, con la misura l'Italia andrebbe ad anticipare di tre anni le norme definite da Bruxelles che dal 2028 elimineranno la soglia di esenzione dai dazi doganali di 150 euro per le importazioni da paesi extra-comunitari. 

 

L'obiettivo è duplice, da una parte assicurare entrate 'fresche' su un traffico (sempre più consistente) che al momento è esente da dazi, dall'altra contenere la crescita dei portali di moda e abbigliamento, soprattutto cinesi, che fanno concorrenza alle nostre aziende offrendo prodotti a prezzi molto competitivi.  

Resta da vedere tuttavia come applicare la misura senza aprire un fonte con Bruxelles visto che le politiche doganali sono di competenza europea e questa tassa si configurerebbe come un dazio nazionale. Di qui l'ipotesi di estendere il 'contributo' anche ai pacchi che partono e arrivano in Italia. Con un impatto, quindi, che andrebbe ben oltre le intenzioni iniziali, colpendo tutti i consumatori e non solo quello che si riforniscono di merci extra-Ue.  

 

 

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