Mo, Bianco (Ecfr): "Escalation inevitabile, Qatar ed Egitto nulla possono"
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Mar, Mag

Mo, Bianco (Ecfr): "Escalation inevitabile, Qatar ed Egitto nulla possono"

Esteri
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(Adnkronos) - Egitto e Qatar nulla possono in questa fase, quello che è successo sabato, l'11 settembre di Israele, scatenerà "una reazione infernale, l'escalation è inevitabile, l'unica cosa che si può cercare di

evitare è la regionalizzazione del conflitto". Cinzia Bianco, analista dell'European council on foreign relations (Ecfr) di Roma, esperta dei Paesi del Golfo, non si fa illusioni sugli sviluppi delle prossime ore, salvo ritenere che per Israele non si aprirà un secondo fronte al nord con Hezbollah, che "non ha interesse a intervenire, ma solo a distrarre" le forze dello Stato ebraico. 

"Nè Doha né il Cairo possono fare nulla contro l'escalation nel breve termine - dice Bianco all'Adnkronos - Di fronte all'umiliazione subita con l'attacco di Hamas non c'è mediazione che tenga". L'unica cosa che si può fare, secondo l'analista, è tentare di evitare che il conflitto si regionalizzi, che entrino in gioco altri attori, come "Siria, Iran, Russia: è possibile seppure molto difficile".  

E' per questo, per esempio, spiega l'analista, che gli Emirati hanno parlato con il presidente siriano Bashar al Assad, perché facesse pressione su Hezbollah. Che "non ha interesse a intervenire" contro Israele, ma, di fronte alla prospettiva di "una vittoria schiacciante contro Hamas, sta solo cercando di distrarre le forze israeliane" con il lancio di razzi e missili di queste ore.  

Ma per sottolineare quanto sia difficile evitare la regionalizzazione della guerra, "dove c'è troppa roba, per cui l’impatto non può restare nei confini di Israele e Palestina", Bianco cita due dati: "I militanti di Hamas entrati nel sud di Israele con i deltaplani dove sono stati addestrati? E poi, cosa voleva ottenere il movimento di resistenza islamico con l'attacco di sabato? Che ci siano state o meno decapitazioni come quelle dell'Isis, con la strage al rave Hamas ha perso tante simpatie, non solo in Occidente e nell'opinione pubblica filopalestinese in Europa, ma anche in Paesi come l'India o la Cina". 

Probabilmente, è il ragionamento dell'esperta dell'Ecfr, "uno degli obiettivi era quello di polarizzare le opinioni pubbliche e riaccendere le divergenze storiche, profondissime, tra il mondo arabo e l'Europa, mentre si cerca di associare il fronte pro Ucraina al fronte pro Israele. L’inevitabile vicinanza europea ad Israele viene usata nel mondo arabo per accusare gli europei di ipocrisia, quando chiedono solidarietà allo stesso mondo arabo con l’Ucraina, visto che, per l’opinione pubblica araba, Israele è proprio coma la Russia, l’invasore". E intanto, nonostante le dichiarazioni in chiaro con le quali si assicura che il processo continua, è invece "sospeso fino a nuovo ordine" il riavvicinamento tra Israele ed Arabia Saudita, chiosa Bianco. 

 

 

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