Israele, valico Rafah aperto e subito richiuso: primi camion di aiuti a Gaza
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Sab, Mag

Israele, valico Rafah aperto e subito richiuso: primi camion di aiuti a Gaza

Esteri
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(Adnkronos) - Passati dal valico di Rafah i primi convogli di aiuti per la Striscia di Gaza, che è nel mirino delle operazioni israeliane dal terribile attacco di due settimane fa di Hamas in Israele. Lo riferisce la tv satellitare

al-Jazeera che sta trasmettendo alcune immagini. Secondo quanto rende noto Cnn, citando un suo stringer sul lato egiziano del confine, il valico è stato subito richiuso, dopo il passaggio di soli 20 camion. Ieri, in attesa di passare, c'erano più di 50 camion. 

Secondo Hamas, che controlla la Striscia, "il convoglio carico di aiuti umanitari comprende 20 camion che trasportano medicinali, forniture sanitarie e una quantità limitata di scorte di cibo".  

L'annuncio dell'apertura era arrivato dall'ambasciata Usa in Israele, che in un avviso ha chiarito di non essere a conoscenza di "quanto resterà aperto, se sarà aperto, per il passaggio di cittadini stranieri in uscita da Gaza". L'ambasciata avverte che "molte persone cercheranno di passare se il valico verrà aperto" e mette in guardia i cittadini Usa per quella che rischia di diventare una situazione "caotica e disordinata su entrambi i lati del transito".  

 

Continuano intanto raid aerei israeliani sulla Striscia. Secondo le ultime notizie di oggi, 21 ottobre 2023, almeno 30 persone sarebbero morte negli ultimi bombardamenti israeliani che hanno colpito la Striscia. 

Secondo l'agenzia palestinese Wafa, che cita fonti locali, i raid hanno preso di mira varie aree nella zona di Rafah, nel sud dell'enclave palestinese controllata da Hamas, e anche Jabaliya, nel nord della Striscia. In precedenza le forze israeliane hanno confermato di aver colpito nella notte "numerosi obiettivi" di Hamas nell'enclave palestinese, compresi un centro di comando, "infrastrutture" del gruppo siti per il lancio di missili anticarro e postazioni utilizzate da cecchini in cima a palazzi della Striscia.  

Nuovi lanci di razzi anche da Gaza contro il sud di Israele, riferiscono i media israeliani, mentre suonano le sirene di allarme nelle località israeliane vicine al confine con Gaza. 

 

L'esercito israeliano è al corrente di 210 ostaggi nelle mani di Hamas, ha reso noto un portavoce dopo la liberazione di due donne. Le loro famiglie sono state tutte informate.  

 

"Oltre 1.600 bambini sarebbero stati uccisi in due settimane di bombardamenti a Gaza. Più di 4.200 altri sarebbero stati feriti. L’uccisione e la mutilazione di bambini, gli attacchi su ospedali e scuole e la negazione dell’accesso umanitario costituiscono gravi violazioni dei diritti dei bambini. L’umanità deve prevalere". Lo dichiara Adele Khodr, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa.  

 

Un soldato israeliano della riserva militare delle Idf è morto in un attacco con un missile anticarro nei pressi di Margaliot, nel nord di Israele, lungo il confine con il Libano. Lo riferiscono i media israeliani. Stando a quanto riportato dal Times of Israel, in un attacco sferrato ieri è morto il sergente 22enne Omer Balva di Herzliya. Secondo Haaretz, altri due riservisti hanno riportato ferite giudicate moderate, mentre un terzo è rimasto lievemente ferito. 

 

Funzionari americani e israeliani starebbero valutando, partendo dal ragionamento sul dopo-Hamas nella Striscia di Gaza, la possibilità di far insediare nell'enclave palestinese un governo ad interim sostenuto dall'Onu e con il coinvolgimento di governi di Paesi arabi. Lo ha riportato Bloomberg in un articolo rilanciato da Europa Press che cita fonti a conoscenza di quanto viene valutato negli Usa riguardo il futuro dell'enclave palestinese controllata da Hamas e nel mirino dei bombardamenti israeliani dopo il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. L'evoluzione dei colloqui, ancora nella fase iniziale, dipende - secondo le fonti - dagli sviluppi, dall'esito dell'annunciata operazione di terra israeliana a Gaza e comunque un'iniziativa di questo genere richiede necessariamente il sostegno dei Paesi arabi della regione, un fatto non scontato. 

Secondo William Usher, ex analista esperto di Medio Oriente della Cia, l'istituzione di un governo ad interim sarebbe un'operazione incredibilmente difficile e sarebbe ancor più complicato ottenere il consenso di governi arabi. "Richiederebbe anche un atto di fiducia da parte di Gerusalemme", ha aggiunto. 

 

Israele chiede ai suoi cittadini di lasciare Egitto e Giordania e sconsiglia i viaggi in vari Paesi, citando timori per la sicurezza dei viaggiatori. Lo riferisce il Times of Israel precisando che è stato portato a 4 il livello di allerta per Egitto e Giordania con la richiesta agli israeliani presenti in questi due Paesi di andar via il prima possibile. Per il Marocco scatta il livello 3 e agli israeliani vengono sconsigliati i viaggi non essenziali a due settimane dal terribile attacco di Hamas in Israele e mentre proseguono le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza, controllata dal gruppo. 

"A causa del protrarsi del conflitto, negli ultimi giorni si è registrato un ulteriore significativo inasprimento delle proteste contro Israele in vari Paesi del mondo, con particolare attenzione ai Paesi arabi in Medio Oriente, insieme a manifestazioni di ostilità e violenza contro simboli israeliani ed ebraici", avvertono le autorità israeliane. 

Il consiglio è anche di evitare la permanenza in Paesi della regione, compresi anche - oltre a Egitto, Giordania e Marocco - Turchia, Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Sconsigliati allo stesso modo i viaggi in Malaysia, Bangladesh, Indonesia e Maldive. 

 

 

 

 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.