Esplosioni cercapersone Hezbollah, microcariche dietro lo scoppio: l'ipotesi dell'esperto
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
07
Mar, Ott

Abbiamo 3511 visitatori e nessun utente online

Esplosioni cercapersone Hezbollah, microcariche dietro lo scoppio: l'ipotesi dell'esperto

Esteri
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Mirocariche dietro l'esplosione dei cercapersone di Hezbollah in Libano e Siria. E' l'ipotesi di Marco Camisani Calzolari, esperto di IA, docente Universitario e divulgatore scientifico, che all'Adnkronos spiega: ''Premesso che

ancora non sappiamo nel dettaglio cosa sia accaduto veramente, dal punto di vista tecnico ritengo che fare esplodere una batteria a distanza sia molto improbabile. Per almeno due ragioni. Le batterie hanno tre poli, uno serve proprio per un circuito interno anti riscaldamento, che è praticamente impossibile da hackerare dall'esterno perché non è connesso a nulla. Altra ragione. E' vero che le batterie possono esplodere per surriscaldamento, se la carica è improvvisamente alterata, ma non tutte insieme contemporaneamente". "La probabilità -afferma dunque - è che sia stata intercettata la filiera di fornitura di quei cercapersone, che siano stati inseriti dei micro esplosivi e grazie alla modifica del software, da remoto, siano stati fatti esplodere''. 

''Se fosse la batteria le persone comuni, giustamente, potrebbero iniziare a preoccuparsi del fatto di avere in tasca un cellulare, visto che nella vita tutto può succedere. Ma per la situazione attuale della tecnologia è altamente improbabile che accada, soprattutto su numeri alti. Aggiungo, però, che sicuramente la batteria dentro il cercapersone ha contribuito ad aumentare l'effetto dell'esplosione perché prende fuoco''.  

Author: RedWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.