Moldova, elezioni e bivio. L'allarme di Zelensky: "Putin la vuole"
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Moldova, elezioni e bivio. L'allarme di Zelensky: "Putin la vuole"

Esteri
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(Adnkronos) - "Rischiamo di perdere la Moldova". Dopo l'Ucraina, un altro paese nel mirino della Russia e di Vladimir Putin. A lanciare l'allarme, dal podio dell'assemblea generale dell'Onu, è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Kiev combatte da 3 anni e mezzo nella guerra contro la Russia, che ha invaso il territorio ucraino con uomini e mezzi. Domenica 28 settembre è una data chiave per il destino della Moldova, attesa alle urne per le elezioni parlamentari che possono definire la collocazione e il destino del paese. Da una parte, lo schieramento che fa capo alla presidente Maia Sandu, con la linea filo Ue. Dall'altra, le formazioni filorusse riunite in particolare nel Blocco elettorale patriottico, alleanza favorevole a una neutralità della Moldova, laddove neutralità significa un freno alle ambizioni europee del paese.  

''L'Europa non può permettersi di perdere anche la Moldova che si sta difendendo dall'interferenza russa'', l'Ue "deve aiutarla adesso o il costo sarà più alto", ha detto Zelensky, affermando che ''la Russia tenta di fare alla Moldova quello che l'Iran ha fatto al Libano e ancora una volta la risposta internazionale è insufficiente''. 

Il paese si avvicina alle elezioni in un clima ad alta tensione. Sandu ha denunciato un importante tentativo di interferenza russa nelle elezioni parlamentari di domenica, accusando Mosca di investire "centinaia di milioni di euro" per manipolare il voto. "Il Cremlino sta riversando centinaia di milioni di euro per comprare centinaia di migliaia di voti su entrambe le sponde del Nistru e all'estero - ha dichiarato - Le persone vengono avvelenate ogni giorno con bugie. Centinaia di individui vengono pagati per provocare disordini, violenze e diffondere paura". 

 

Sandu ha avvertito che "se la Russia prenderà il controllo della Moldova, le conseguenze saranno immediate e pericolose per il nostro Paese e per l’intera regione. Ogni moldavo ne soffrirà, indipendentemente da chi avrà votato", richiamando i rischi per la stabilità regionale, i fondi europei e la libertà di movimento. Le sue parole sono giunte poche ore dopo una vasta operazione di polizia in tutto il Paese contro persone sospettate di preparare disordini su mandato di Mosca. 

Sono stati eseguiti oltre 70 arresti, tra le persone fermate anche individui che hanno ricevuto addestramento all'uso di armi in Serbia. Un dettaglio non trascurabile, che ha indotto Sandu a collegare il destino della Moldova a quello dell'Ucraina: "Il nostro Paese rischia di diventare una testa di ponte per penetrare nella regione di Odessa", ha avvertito. 

 

Alle parole della presidente hanno fatto da contraltare, nelle ultime ore, le comunicazioni diffuse dai servizi di intelligence estera russi dell'Svr e amplificate dai media di Mosca, a partire dall'agenzia Tass. I servizi hanno accusato l'Unione europea di pianificare l'"occupazione" della Moldova con forze Nato dopo le elezioni.  

Una accusa che l'Svr aveva già formulato in vista del voto per le presidenziali e il referendum sull'Ue dello scorso anno. In una dichiarazione, l'Svr ha affermato che la Nato sta ammassando forze militari nella vicina Romania e nel porto ucraino di Odessa, per reprimere le proteste dopo il voto di domenica o in preparazione per le elezioni a novembre in Transnistria, la regione separatista che Mosca vuole usare come grimaldello. 

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