L'esperto: "Il Poseidon di Putin oggi non è una realtà operativa"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
31
Ven, Ott

Abbiamo 2552 visitatori e nessun utente online

L'esperto: "Il Poseidon di Putin oggi non è una realtà operativa"

Esteri
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - “Il nuovo scenario estremo globale”, ovvero l'analisi di quel che potrebbe accedere in caso di conflitto fra i grandi blocchi, è il tema al centro del seminario che si tiene oggi al dipartimento Scienze Politiche

della Università di Napoli Federico II, che si concentrerà anche sul nuovo drone marino nucleare Poseidon, testato dalla Russia nel mar Bianco. Il corso, relatore il prof. Mario Scaramella con il coordinatore prof. Settimio Stallone, è in inglese e rivolto alla platea internazionale di studenti ed esperti che gravitano intorno all’importante scuola di geopolitica federiciana.  

Nel corso si parte dalla constatazione dell’adozione da parte di diverse potenze di vettori ipersonici e della relativa strategia modificata in termini di aggressività, precisione, velocità. Dopo i missili di Mosca, che hanno messo in scacco l’occidente e consentito l’operazione speciale di invasione dell’Ucraina, l’analisi si incentra sull’Hypersonic Strike Weapons Sistem americano, in gran parte segreto, che ha rivoluzionato gli equilibri della deterrenza nucleare, portando Washington ad adottare una nuova dottrina e sistemi molto innovativi. Non una guerra nucleare globale ma attacchi chirurgici e mirati, velocissimi, preventivi. Questo il possibile scenario estremo che Scaramella valuta a partire dalla esperienza diretta nei teatri regionali come quello ucraino, quello del golfo di Aden, quello dell’Artico, e in relazione ai nuovi investimenti per la difesa che ha sviluppato armi prima impensabili, superando limiti tecnici relativi a materiali, temperatura, sistemi di guida che -nel caso americano- non si affidano alla IA ma restano in mani umane.  

Tema del giorno è appunto la valutazione del Poseidon, che ha creato un certo scompiglio nella comunità internazionale e fra gli esperti: quanta tecnologia e quanta invece propaganda della potenza russa in queste esercitazioni? Il seminario parte dallo studio di casi avvenuti negli anni '70 e '80 - gli incidenti con sottomarini sovietici nel golfo di Napoli e nel golfo di Biscaglia - per comprendere questi nuovi sistemi pensati per attacco massiccio alle coste dei paesi Nato, nella competizione per il dominio subacqueo ma anche per un tentativo di prevalenza a livello generale o forse di “nuovo equilibrio militare e politico”. Il Poseidon, il Sarmat, sono delle spaventose dichiarazioni di intenti che dobbiamo prendere con preoccupazione e prudenza, però non sono realtà operative oggi, mentre l’ipersonico americano mette davvero in scacco Mosca e Pechino: si vedrà poi cosa la politica sarà in grado di fare a partire da questo nuova realtà, le osservazioni di Scaramella. 

Author: RedWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.