Ucraina, Toni Capuozzo: "Aggredito e aggressore chiari, alcuni fatti ancora no"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
19
Ven, Apr

Ucraina, Toni Capuozzo: "Aggredito e aggressore chiari, alcuni fatti ancora no"

Esteri
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - "Riesce difficile intravedere la parola 'fine' in questo conflitto; e anche tracciare sulla lavagna l'elenco dei buoni e dei cattivi, al di là del fatto incontrovertibile che dal punto di vista del diritto e anche della morale, c'è un Paese aggressore che è la Russia e un Paese aggredito che è l'Ucraina... poi ci saranno tempi e modi di vedere come e perché si è arrivati a questa situazione".

alternate text

 

E' quanto sottolinea all'AdnKronos Toni Capuozzo, giornalista e inviato di guerra - dai Balcani al Medio Oriente, dalla Somalia a Iraq e Afghanistan - autore dell'instant book 'Giorni di Guerra - Russia Ucraina, il mondo a pezzi', edito da Signs Books e in uscita il 28 aprile. 

"Abbiamo trascurato per otto anni una guerra sotterranea a bassa intensità nel Donbass, abbiamo proceduto con l'allargamento a est della Nato ignorando una serie di campanelli d'allarme - osserva Capuozzo -. Poi, una volta che i conflitti iniziano, le parti cercano di fare più vittime possibile fra gli avversari: le guerre sono sempre una conta dei morti e, in tal senso, difficilmente esiste una parte buona e, anche quando ci fosse, si sporcherà sicuramente le mani di sangue e di fango. Basti pensare che la seconda guerra mondiale, la più giusta che sia mai avvenuta per contrastare il nazifascismo e l'infamia dell'Olocausto, dove era ben chiaro qual era la parte giusta in cui stare, si è conclusa con due bombe atomiche sganciate dagli americani, dai 'buoni', su due città contro i civili inermi...". 

Oggi, in Ucraina, "sempre premettendo la giaculatoria che non ho alcuna simpatia per Putin e sono contro l'invasione russa e che sono stati commessi crimini di guerra durante l'occupazione russa, come emerge dal numero di morti nelle fossi comuni; resto però perplesso su alcune immagini relative agli ultimi casi e ai morti per strada, sulle date e sulle scene del massacro: perché alcuni cadaveri sono stati portati nelle fosse comuni e questi ultimi sono stati lasciati lì senza essere seppelliti? E perché non è stata subito chiamata la Croce Rossa presente, sulla scena del crimine? Il giornalismo è anche soprattutto porsi delle domande e ottenere o cercare le giuste risposte". 

(di Enzo Bonaiuto) 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.