Aforismi in difesa di un attacco ideologico alla millenaria cultura occidentale
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Mer, Apr

Aforismi in difesa di un attacco ideologico alla millenaria cultura occidentale

Il senso della vita
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Aforismi in difesa di un attacco ideologico alla millenaria cultura occidentale
Aforismi in difesa di un attacco ideologico alla millenaria cultura occidentale

 

Nasce spontanea la domanda se possiamo trovare affinità tra un haiku ed un aforisma, ma entrambi, come una folgorazione e con acutezza evidenziano, delineano e mettono in luce, in maniera essenziale, in chiave poetica, la realtà.

Non è semplice costituire quella calma interiore che fa dissipare le nubi e consente di vedere in lontananza, in profondità, il paesaggio. Ci ricorda i giorni in cui osserviamo un luogo dopo che vi sono stati un forte temporale ed il vento a ripulire l’aria da ogni impurità.

Improvvisamente si scorgono innanzi ai nostri occhi quei paesaggi sempre esistenti, ma coperti dalla nebbia dei nostri pensieri, dalle ombre posate sui nostri cuori e dall’inquinamento atmosferico di cui non riusciamo mai a liberarci, una sorta di campo magnetico che ci annienta e priva di vitalità e di retta visione.

Questo stato opaco ci urta ed avvolge continuamente.

Quanta pace troviamo in quei rari momenti che un aforisma, un haiku si posano lievemente nella nostra mente, giunti da una visione stellare o da una lettura felice. Si giunge a vedere la realtà gioiosamente e non più come dramma, se è tragica, ma con ironia e sarcasmo forme di saggezza per tenerci a riparo interiormente dalla mestizia.

Ridere è cura e quando si sa pure ridere di noi stessi vuol dire che vi è quel distacco interiore che non ci consente di andare oltre un certo limite nell’agire che ci pone un freno dal commettere atti turpi.

Ci sono momenti che la mente sembra inondata da un lieve fascio di luce proveniente da un mondo elevato ed il cuor si intiepidisce.

In quei momenti, seppur si nota il male, abbiamo disdegno verso di esso, ma comprendiamo bene la difficoltà che abbiamo tutti nell’agire correttamente…

Cosa essenziale è cercare continuamente, senza desistere, di vedere e percepire in maniera chiara e luminosa.

Talvolta par che bisogna cercare di farsi vuoti di sé per ricevere verità, porsi in ascolto, porsi ad osservare, in umile attesa. Sembra si debbano far giungere le parole giuste, appropriate dall’Alto. Aprirsi all’intelligenza divina che nel mondo occidentale ha avuto patria prima ad Atene e poi a Roma. Luoghi di intensa Luce. La luce del Sole è divina. Tuttavia la terra, l’uomo può pervenire alla stessa elevazione, ma non vi è nulla di certo e l’essere umano può morire prima di essere giunto a qualcosa...

Viene da chiedersi da cosa dipende tutto ciò… E la risposta che si può tentare di elaborare può essere soltanto molto vaga. Probabilmente vi è un periodo definito, sconosciuto all’umano,in cui certe cose possono manifestarsi… Per fortuna, non conosciamo il termine del tempo, altrimenti si sindacherebbe anche su questo, come si fa su tutto…

Il bipide terrestre ha sicuramente la possibilità di scegliere a quali influenze desidera essere sottoposto ed essere influenzato, se a quelle del divino cercando così di migliorarsi e l’immortalità oppure essere sottoposto ai suoi consimili e alla natura che sono caduchi e che portano all’automatica autodistruzione.

È una scelta insita nella natura umana, se seguire la via del Cielo o della natura che ci pone lontani dai granelli di Eternità…

Nell’aforisma e nell’haiku la scrittura spesso è arte ed adamantina e ci porta a far vivere a seconda del grado di intelligenza divina che siamo in grado di accogliere nel nostro essere… la “Luce” che par farsi gioiello. Ricorda pure il lampo che mette luce - in un lampo - nelle tenebre una superficie che appare, si illumina, dissolve in un istante come un’ispirazione improvvisa che ci fa sussultare, fremere rendendoci improvvisamente desti in un mondo nuovo, sempre presente, ma inesplorato e sconosciuto. Scomparendo il lampo non si dissolve quella realtà, ma si dissolve al nostro sguardo che cade ricoperto di un nuovo e di nuovo di un velo.

“Vizi (molti) Virtù (poche)” è il nuovo libro di aforismi di Giovanni Antonucci, il terzo di questo genere letterario - poetico. Si rinvengono aforismi suoi propri ed aforismi del patrimonio filosofico, artistico, culturale occidentale che ha fatto propri.

Giovanni Antonucci, già docente universitario, critico teatrale e drammaturgo, è autore di una ventina di volumi che spaziano dal teatro antico alla drammaturgia e allo spettacolo dei nostri giorni. Collaboratore dell’Enciclopedia Italiana, dall’Enciclopedia dantesca a quella virgiliana, ha redatto gran parte delle voci teatrali della Piccola Treccani. Curatore di fortunate edizioni di classici (Goldoni, Balzac, Ibsen, D’Annunzio, Petrolini), è stato per molti anni critico militante di quotidiani, settimanali e riviste. Come drammaturgo ha vinto con La finzione della vita il premio Vallecorsi e ha scritto, oltre a decine di traduzioni (da Terenzio, Shakespeare, Anouilh ecc.) e adattamenti, una quindicina di testi originali, tutti andati in scene e anche pubblicati come Io, Ettore Petrolini (Roma, Lozzi Publishing, 2012). Per le Edizioni Studium sono usciti Lo spettacolo futurista in Italia (1974), Storia della critica teatrale (1990), L’età d’oro del teatro (1999), Storia del teatro futurista (2005), Storia del teatro greco e latino (2008), Storia del teatro contemporaneo (2008), Lo spettatore non addormentato. Quarant’anni di spettacoli in Italia e nel mondo (2011)… Producer di un centinaio di programmi televisivi di fiction, prosa e rubriche culturali, è stato curatore del programma "il libro, un amico", primatista di audience nel suo genere con quasi quattro milioni di telespettatori. Éè autore di libri di aforismi: "Bolle di sapone" edito da Pagine nel 2017, e di "Grandi e piccole virtù ad uso quotidiano", pubblicato da UniversItalia nel 2020. Scrive aforismi da sempre...

Il suo ultimo libro di aforismi: “Vizi (molti) Virtù (poche)” edito da UniversItalia con introduzione di Rocco Familiari. In copertina “Marionetta” di Mino Maccari, 1924.

Il testo si apre con una citazione di Jerome Louis Borges: “La letteratura è fatta di parole, ma soprattutto di immagini, di sogni e di citazioni. Ma i libri sono la memoria dell’umanità, sono il passato ed il passato è anche sogno”. Il libro è suddiviso in due parti e gli aforismi sono divisi per genere: Vizi e Virtù, politica, cultura, scienza e tecnologia, giustizia nella prima sezione, nella seconda: media, religione,economia e finanza.

Noi oggi vi presentiamo il video con l’autore del libro: Giovanni Antonucci dal titolo: “Vizi (molti) Virtù (poche)”, “raccolta di aforismi in difesa di un attacco ideologico alla millenaria cultura occidentale”. In modo fine, colto, ironico, sarcastico, attraverso la sua sterminata cultura, Giovanni Antonucci mette in ridicolo ed in risalto, questo attacco alla civiltà occidentale operato stesso dalle élite delle “celebri” università inglesi ed americane, dai media, alcuni politici… Un attacco che fa sorridere perché par impossibile a credersi vero per chi è dotato di un minimo di intelligenza, buon senso, cultura, per chi ancora conosce e riconosce il valore dell’antichità e della tradizione. Voler seppellire questo mondo significa segnare e decretare la fine dell’uomo bianco occidentale e della sua millenaria cultura, arte che ha illuminato tutto l’orbe terrestre. Se così realmente fosse, si metterebbe in evidenza che l’uomo occidentale è giunto alla fine della sua energia vitale, ma stia raggiungendo anche l’apice del suo essere “cretino” che non vuol dire essere Cristiano pur avendo i due termini la stessa radice… Forse diviene tanto più cretino, se si disgiunge dal divino e dalla sua intelligenza luminosa e illuminante e tanto più cade nella idiozia e diventa un felice beota!

Ci vengono in mente due brevi saggi di Carlo M. Cipolla “ALLEGRO ma non troppo” e “Le leggi fondamentali della stupidità umana” si legge dal retro di copertina: Un “divertissement”. Un guizzo anarchico dell’intelligenza. È così che crediamo di poter definire queste pagine nelle quali Cipolla abbandona gli austeri panni dello studioso e, giocando sul filo del paradosso e dell’assurdo, costruisce due brevi saggi: il primo, una ilare parodia della storia economica e sociale del Medioevo: il secondo, una sorta di scherzosa teoria generale della stupidità umana.

Due piccoli capolavori di giocoso funambolismo intellettuale che ci propongono una pausa di eccentricità e comicità tanto più preziosa nei tempi frenetici e stressanti in cui viviamo.

E vi invitiamo a leggere di Ernst Jünger: “TRE STRADE PER LA SCUOLA. Vendetta tardiva” così si legge dal risvolto di copertina: “Per il giovane Wolfram il lato più attraente della scuola è la strada che percorre per arrivarci. Secondo i parametri dell’istituzione scolastica il suo caso si presenta quasi senza speranza: troppo spesso arriva tardi alle lezioni, talvolta sudato e sporco, stanco, distratto. La strada infatti diventa il microcosmo entro il quale, con sensibilità più da poeta che da studente scanzonato, Wolfram rintraccia ed esplora il “grande”, “l’infinito”. È il parco ad attrarlo, sono i pesci che nuotano nel lago, le piante che ne orlano le rive a catturare la sua attenzione. Ma non è solo la natura a catturare a distogliere gli Wolfram dalle odiate e temute ore scolastiche: sono anche le emozionanti avventure dei mondi fittizi che scova nei libri, divorati di notte. I suoi eroi - Robinson Crusoe, Winnetou, Old Shatterhand, ma anche Socrate - escono dalle pagine scritte per accompagnarlo nel percorso verso la scuola, lungo il quale Wolfram ben volentieri si perde in fantasticherie.

“Tre strade per la scuola” è un romanzo breve e intenso, in cui Ernst Jünger, giunto alla soglia dei novant’anni, si misurò con il proprio lontano passato di bambino, quando cominciava ad avvertire già forte il carattere di lotta dell’esistenza. Ed è nella vivida rievocazione di un difficile rapporto con le istituzioni, quella scolastica in primo luogo, non disposte a comprendere e valorizzare quel ragazzo inquieto e sognante, che Jünger sa far vibrare con le corde di una mai domata ribellione, di una necessità di resistenza a quell’autorità incapace di cogliere l’essenza individuale di ciascuno e pronta soltanto ad ammettere e approvare la supina adesione a valori oramai morti”.

Giovanni Antonucci nel corso del video che vi presentiamo, non solo ci presenta il suo libro ed i suoi aforismi in difesa del patrimonio culturale occidentale, smascherando le varie ipocrisie e mettendo in rilievo la verità, ma ci guida alla comprensione di come seguire uno spettacolo teatrale, come riconoscere se è valevole realmente di lode. Ci richiama infine all’ordine, prendendoci per i capelli, ad un alto senso di responsabilità morale, civile dove non possiamo ignorare tutti gli errori commessi - negli ultimi anni - che hanno portato ad amare conseguenze che vengono ignorate e messe puntualmente a tacere come il continuo numero di morti improvvise, il numero di sportivi che ci abbandonano sempre più spesso, giovani ammalati di cardiopatie, bambini piccoli che a causa delle mascherine - di cui non avevamo assolutamente bisogno - sono in forte ritardo cognitivo e nell’apprendimento del parlare!

Possiamo far veramente finta di niente? È questo chiamarsi esseri senzienti consapevoli? Se faremo sempre finta di nulla, come preveniremo in futuro il ripetersi di simili errori? Come saremo e siamo di aiuto a chi ha bisogno? Ignoriamo pure chi, a causa di errori gravi, ci ha rimesso la salute?

Crediamo che il video con Giovanni Antonucci serva a ridestarci, se la nostra coscienza non è atrofizzata, e ci rimetta in gioco affinché, in chi, brilla ancora la “luce solare”, un nuovo tempo possa nuovamente sbocciare di aiuto, solidarietà ed intelligenza divina.

Nel video, con Giovanni Antonucci: “Vizi (molti) Virtù (poche)” raccolta di aforismi in difesa di un attacco ideologico alla millenaria cultura occidentale.

VIDEO. Aforismi in difesa di un attacco ideologico alla millenaria cultura occidentale - Giovanni Antonucci

 

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 L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

Visita il Sito: Associazione Eumeswil

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