Lo Spirito Santo come Luce e Pneuma nell'Opera di Brunelleschi: Proposte di Lettura Iconografica
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Ven, Mag

Lo Spirito Santo come Luce e Pneuma nell'Opera di Brunelleschi: Proposte di Lettura Iconografica

Il senso della vita
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Filippo Brunelleschi. Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze
Filippo Brunelleschi. Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze

 

Recarsi al Piazzale Michelangelo, a Bellosguardo, a Fiesole, a Settignano vuol dire ritrovarsi a mirare il centro storico e nel suo centro, nel suo cuore, si erge maestoso ed inconfondibile il suo Duomo e la sua Cupola! A distanza di molti secoli la sua costruzione è ancor frutto di studi e d'interesse.

Se camminiamo sui lungarni, in alcuni punti dei viali, la cupola svetta in lontananza. Sembra una bussola perenne per riconoscere dov’è il cuore di Firenze, che le dona vita. È il simbolo di Firenze e la rende unica ed inconfondibile e conosciuta nel mondo intero.

Il video che vi proponiamo oggi prende titolo: "LO SPIRITO SANTO COME LUCE E PNEUMA NELL’OPERA DI BRUNELLESCHI: PROPOSTE DI LETTURA ICONOGRAFICA". A parlare Giovanni Serafini.
La lezione verterà su una proposta di lettura iconologica di alcune architetture di Filippo Brunelleschi in relazione e sulla base della teologia dello Spirito Santo. In particolar modo si analizzeranno la Cupola di Santa Maria del Fiore (come esempio massimo di altre cupole) con la lanterna sommitale, la Basilica di Santo Spirito, La Cappella Pazzi e l'incompiuta "Rotonda degli angeli", analizzandone gli aspetti formali, le notizie documentarie e il panorama storico-culturale-spirituale, per cercare di comprenderne i significati ultimi nell'alveo dell'umanesimo cristiano occidentale del tempo.

Relatore, Giovanni Serafini: è uno storico dell'arte che vive e lavora a Firenze. Ha una laurea in storia dell'arte moderna conseguita presso l'UNIFI e un dottorato di ricerca nello stesso ambito presso UNISI. Il suo campo di ricerca e studio è l'iconologia dell'arte cristiana toscana dal XIII al XVIII secolo, con preferenza per il XV e il XVII secolo fiorentino. Attualmente impiegato nell'Opera di Santa Maria del Fiore come responsabile del catalogo unico delle collezioni è stato anche curatore di mostre e di convegni scientifici, autore di cataloghi, saggi, libri e articoli scientifici e ha tenuto conferenze e ha partecipato a convegni internazionali.

Questa lectio magistralis è un invito ad entrare dentro Santa Maria del Fiore in modo nuovo! Cercare di avvertire la presenza dello Spirito Santo! Giovanni Serafini, in modo mirabile, ci apre al Brunelleschi e compie una nuova lettura del grande Maestro e artista del suo genio e della sua opera. Quando il Brunelleschi fu interrogato sulla sua impresa ardua disse: "Dove non arriverò io, arriverà lo Spirito Santo".

A distanza di molti secoli dalla sua costruzione, questa opera ci sorprende, stupisce ancora!

Giovanni Serafini porta un nuovo interesse verso questo capolavoro e ci mette al corrente degli ultimi, più recenti studi a riguardo! È difficile per noi di Eumeswil parlare ora!

Il silenzio sopraggiunge e mancano le parole! Si parla di “ sacro”! Allora ci tiriamo da parte e ricorriamo alle “Sacre scritture”.

Nel Vangelo di Marco così si apprende riguardo alla parabola della lampada:

“Diceva loro: “Viene forse la lampada per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!”.

Diceva loro: “Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.

Giovanni Serafini ci riporta al significato profondo che assume la Cupola del Brunelleschi e la sua lanterna. Ci mette in contatto con la cupola armonica ed il suo significato più intimo e profondo. Ci mette in contatto con l’armonia, la chiarezza, l'ordine ed il rigore delle forme. Ci apre al suo simbolismo.

Non possiamo dimenticare che andando nei luoghi di fede antichi sentiamo scendere in noi la pace, la quiete e la tranquillità interiore, se predisposti ad accoglierla.

Andando, nei templi della fede, si avverte un mondo superiore che opera su di noi con rettitudine.

Recarsi in questi luoghi significa allontanarsi dal caos e dal disordine del mondo. Abbiamo bisogno di luce, chiarezza, comprensione elevata. Siamo frastornati da informazioni, notizie, dati che ci istruiscono, ma siamo privi di “Sapienza” che è differente da conoscenza. Ci manca il conoscere da vicino la Sapienza e il Sapiente: l’uomo retto, equanime, mosso dalla Luce.

Non ci ricordiamo più la bellezza della saggezza. Siamo lontani dalla fonte e dalla “fonte originaria" del nostro sapere. Riappropriarsi delle “Sacre scritture”, leggerle, farle maturare in noi, aiuta a crescere, ad accettare la vita, ma ci aiutano, ancor più in un momento come questo, in cui ci sentiamo barcollanti, a ritrovare le nostre radici, il nostro faro, la nostra cupola e la nostra lanterna.

Ernst Jünger, il punto di riferimento del mondo di Eumeswil, leggeva e rileggeva le sacre scritture.

Non è un caso che con Mercea Eliade fondò una rivista di storia delle religioni: “Antaios” e terminò il passaggio terreno convertendosi al cattolicesimo. I suoi funerali furono secondo il rito cattolico.

In un uomo, dove niente avvenne per caso, anche questo assume un significato ed un messaggio per il suo lettore…

Ma dalle sacre scritture a parlarci della “Sapienza” è Salomone. E così apprendiamo:

“La Sapienza è splendida e non sfiorisce,
facilmente si lascia vedere da coloro che la amano
e si lascia trovare da quelli che la cercano.
Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano.
Chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
Riflettere su di lei, infatti, è intelligenza perfetta,
chi veglia a causa sua sarà presto senza affanni;
poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei,
appare loro benevola per le strade
e in ogni progetto va loro incontro.
Suo principio più autentico è il desiderio di istruzione,
l’anelito per l’istruzione è l’amore,
l’amore per lei è osservanza delle leggi,
il rispetto delle leggi è garanzia di incorruttibilità
e l’incorruttibilità rende vicino a Dio.
Dunque il desiderio della Sapienza innalza il regno.
Se dunque, dominatori di popoli, vi compiacere di troni e di scettri,
onorate La Sapienza, perché possiate regnare sempre…”

La cosa bella della Sapienza è che basta a se stessa! Chi ha Sapienza non necessità di altro! È del mondo, ma appartiene all’altro mondo! E produce opere immortali!

Sarebbe bello fare un’analisi delle opere d’arte che sono durate nel tempo! Molto probabilmente verrebbe ad emergere che quanta più “Eternità" contengono, quanto più vincono la prova del tempo… e quanto più parlano un linguaggio universale, comprensibile alla maggior parte delle persone, a livelli differenti.

Le “Sacre scritture” ad esempio, parlano all’uomo di ieri, come quello di oggi, non perdono di efficacia.

Parlano al cuore dell’uomo, ai suoi bisogni di vita eterna e lo indirizzano nel difficile cammino della vita.

Oggi giorno purtroppo, ahimè, chi veicola spiritualità-spesso- opera politica! Ma non ci riporta al rapporto con Dio! Non ci rapporta con la teologia! Il nostro fine, di ricercatori dello spirito, avventurieri dello spirito è Dio ed è il tentativo umano di conoscerlo e rapportarsi con questa realtà ultima.

La preoccupazione maggiore, di questi tempi, è quella di cambiare il mondo. Pertanto volendo cambiare il mondo quest'ultimo non è riconosciuto come opera del Creatore e già perfetto! Si vorrebbe sostituire un mondo reale, vero, autentico con uno sintetico! Andrebbe, invece, curato! Così come l’essere umano! Curato e migliorato. Non cambiato, ma trasformato come qualità ed elevato!

Ogni uomo andrebbe considerato come un’entità singola che necessità di coltivare sua propria coscienza autonoma e consapevolezza esistenziale e dovrebbe divenire un individuo maturo.

Esseri umani mossi e sorretti da Divina Sapienza metterebbero ordine al mondo, nel modo suo proprio originario.

Abbiamo necessità di migliorare, crescere singolarmente. Ed abbiamo necessità di farlo subito! L’uomo occidentale è un uomo di azione! Dopo aver contemplato, essersi imbevuto di "divina Sapienza", torna nella piazza del mercato.

L’orientale è un uomo passivo! Non è un caso che l’Occidente abbia il sole come simbolo e il grano e l’Oriente la luna ed il riso. Sono due modi diversi di stare al mondo e compenetrarlo.

Ciascuna realtà è necessaria all’altra, per rendere attuabile la consapevolezza e conoscenza di sè, una si nutre dell'altra. Sono due polarità del medesimo pianeta.

Al ricercatore spirituale, all’avventuriero dello spirito, Andreas Gryphius così incita:

“ Non sono miei i giorni che il tempo mi ha tolto.
Non sono miei i giorni che ancora hanno da venire.
Questo istante è mio e se lo vivo,
è mio colui che crea istante ed eternità.
Bada bene a questo giorno,
perché è la vita, la vita di ogni vita!
Ieri non è che un sogno
e il domani è solo una visione
ma l’oggi invece- ben vissuto-
rende ogni ieri un sogno
colmo di felicità
ed ogni domani una visione
ripiena di speranza.
Perciò bada bene a questo giorno!”

E la parola contenuta nella Sacra Scrittura è seme che concima:

“Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero” (Is 55,10-11).
Il seme è la parola di Dio. […]
"Quelli sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono,
la custodiscono e producono frutto con perseveranza" (Lc 8,11.15).

Pare che il Brunelleschi abbia dato vita ad un capolavoro intramontabile in onore e con la guida eccelsa dello Spirito Santo! A noi rallegrarcene ed entrare in vivo rapporto con la sua opera.

VIDEO. Lo Spirito Santo come Luce e Pneuma nell'Opera di Brunelleschi: Proposte di Lettura Iconografica, con Giovanni Serafini

 

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 L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

Visita il Sito: Associazione Eumeswil

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