Giovanni Fanetti: foto-fotografo, fiori, nuvole, bolle di sapone
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Sab, Apr

Giovanni Fanetti: foto-fotografo, fiori, nuvole, bolle di sapone

Giovanni Fanetti

Il senso della vita
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Augurandoci che in queste giornate di caldo giunga uno Zefiro a portar conforto al corpo, vi preghiamo, di accomodarvi su una comoda poltrona, affinché le vostre gambe affaticate trovino ristoro e lo spirito non venga soffocato dalla loro pesantezza.

Giovanni Fanetti
Giovanni Fanetti

 

Vi invitiamo ed incitiamo, se possibile anche a giocare facendo le bolle di sapone o se siete al mare di guardarle quando dalla spuma dell’acqua vengono plasmate ed adagiate sulla battigia. Un gioco bello da compiere e da osservare sia da bambini che da adulti che immediatamente accarezza il cuore!

Bolle leggere, bolle libere di volare al vento o adagiarsi sulla sabbia, riflessi policromatici, cangianti che lievemente risaltano sulla superficie semi trasparente...

Ed ora, rilassati sarete così pronti per guardare il video: Giovanni Fanetti: foto-fotografo - un senso alla vita. Intervistiamo nel video Cristina Galletti e Iacopo Chiostri, scrittore, giornalista per La Nazione, Il Sole 24 Ore, Avvenire.

Molteplici le ragioni per presentarvi il video in questione! Proviamo a comunicarvi le varie motivazioni, sperando che vi possa far piacere venirne a conoscenza.

Cristina Galletti è stata compagna di una vita di Giovanni Fanetti. Loro due ricordano la sfera che era stata divisa ed insieme si è ricomposta, trovando unità di intenti.

Giovanni Fanetti, artista inconsueto, libero pensatore, astratto dal mondo dei terrestri ha esplorato spazi e mondi ignoti ai più, parendo talvolta schivo, a volte burbero con chi non comprendeva ed era aperto alla sua arte. Cristina, invece, terrena, ha lasciato libertà di espressione a Giovanni, ha incentivato la Sua ricerca ed ha reso la Sua propria presenza necessaria per assolvere le esigenze dettate dalla quotidianità.

Lei arricchita da Lui, Lui sostenuto da Lei.

Al momento della scomparsa di Giovanni, Cristina non si è persa d’animo ed ha ricomposto la sfera in se stessa, nel suo mondo interiore, da sola, ha assunto e fatto proprio il patrimonio acquisito attraverso una vita con Giovanni ed avendo ora accesso ad altri territori pur rimanendo e non rinunciando a ciò che era. Mantenendo vivo il ricordo di lui ed il suo scopo esistenziale ora si occupa dell’archivio delle pellicola fotografiche, della pubblicazione delle opere postume e scegliere a chi donare il ricco fondo patrimoniale di Fanetti affinché il suo lascito testamentario non venga a cancellarsi col tempo, ma divenga scuola, tecnica per alcuni, piacere estetico per altri.

Ci viene in mente per tanto una spirale in crescendo, un simbolo fra i più fecondi ed importanti...

Inoltre, ci sembra bello pensare a Cristina non come ad una donna in competizione, in rivalità col proprio amato ma che ha saputo intelligentemente accogliere, custodire, curare la sua arte ed ora volta a passare in custodia ad altri il loro senso della vita. Ha pertanto, Cristina, sviluppato le caratteristiche prettamente femminili in modo semplice e spontaneo.

Questa retrospettiva su Giovanni Fanetti ci permetterà di ammirare le Sue varie foto nel lungo corso della vita. Cambieranno i soggetti ripresi, ma in ciascuno vi è impresso, immortalato un istante indelebile di vita che rimane scolpito nella pellicola.

Si vedranno immagini varie, ciascuna di gran fascino e suggestione. I motivi ripresi diversi, ma sempre profondi ed hanno la capacità di svelare la realtà, di far vedere ciò che ad alcuni resta nell’ombra, sfugge allo sguardo distratto, spesso del tutto assente al mondo circostante.

Ci soffermeremo a parlare solo dei fiori, bolle di sapone e nuvole quelle forme a cui prestano attenzione normalmente i bambini, i pazzi ed i primitivi... Via di uscita per tutti quelli che sono privi di realtà spirituale e consapevolmente o inconsapevolmente ne danno l’illusione. Immagini che risultano essere caduche, transitorie, iridescenti nel divenire e attraverso lo scorrere del tempo.

Del fiore è stato colto l’interno, il pistillo. Il fiore è stato visto nella sua interiorità! Nella parte celata dove risiede la parte ricercata amata e desiderata dalle api, dove le vediamo spesso ronzare talvolta adagiarsi.

Le bolle di sapone sono magnifiche! Non appaiono neppure tali! Si giunge all’origine della loro forma, alla loro struttura chimica. Divengono preziosi. La mostra su: "Le bolle di sapone" fu fatta, fra l’altro, in onore di Ernst Jünger che si deliziava con queste. In particolar modo ci lega alla coppia il nostro comune interesse e ci riporta alla memoria le nostre letture insieme con commento di alcuni passaggi del nostro Maestro.

Le nuvole che hanno accompagnato l’ultimo arco esistenziale di Giovanni, ci sembrano esprimere uno sguardo oramai diretto verso l’altrove, totalmente distaccato e liberato da quella pesantezza che può essere la vita priva di volare e librarsi verso estesi orizzonti, uno sguardo puntato verso la vastità, l’infinità del cielo, ma guardando alle nuvole mutevoli si mira alle sembianze assunte dalla dea Kali e dallo sposo Siva. Talvolta le nuvole ci paiono mostri, altre angeli, spesso sono dense, a volte impalpabili, rarefatte. Giovanni Fanetti ci schiude le porte della fantasia, della realtà e del sogno.

Iacopo Chiostri guiderà la sequenza delle immagini, non solo le spiegherà, ma anche farà comprendere l’importanza delle arti visive, nel corso della sua narrazione da esperto di arte com’è!

VIDEO: Giovanni Fanetti: foto-fotografo - un senso alla vita. Con Maria Cristina Galletti e Jacopo Chiostri

 

Noi prima di lasciarvi, ci permettiamo invece,di far parlare Ernst Jünger, affidandovi in lettura tre suoi passaggi adamantini tratti da: La forbice, un libro di aforismi, scritti da uno Jünger ultra novantenne dove lo spirito può manifestarsi nonostante che ciò che credevamo potessero essere soltanto chimere sono divenute realizzazioni del mondo della tecnica...

Ma coloro che ancora sono in contatto con la potenza dello spirito hanno la possibilità di varcare i muri di cinta di castelli e fortezze e di non rimanere imprigionati nelle bassezze della vita.

1. Per ciascuno vi è un arte che, dal momento che gli dà occasione di dar prova del proprio talento con buoni risultati, gli è per così dire congeniale. Sarebbe ozioso domandarsi se tale inclinazione preveda quella religiosa o vi faccia seguito. Le due cose sono inseparabilmente connesse, come l’ispirazione all’espirazione, come la gratitudine al dono. Sotto questo profilo le religioni sono come opere d’arte più o meno riuscite. Nell’opera d’arte il tempo acquista spessore a livello più alto, nonostante le appartenga una perfezione che avvertiamo al di fuori del tempo e che rimane irraggiungibile. È questa la ragione per cui la moda si consuma nel quotidiano, lo stile nei secoli. Le immagini che decadono vanno sostituite con altre immagini, o lo smarrimento ci minaccia.

2. Non può darsi alcuno culto senza immagini. Persino nel deserto occorre porre quanto meno una pietra. Qui ha avuto luogo qualcosa che dà da pensare. Forse è caduto un meteorite dal cielo, forse non è una diceria. Ma allora questa voce ha un effetto più potente dello stesso dato di fatto. Le immagini costituiscono la roccia primordiale dei culti; vivono più a lungo degli dei in onore dei quali sono state disposte. Davanti a una statua sottratta alle macerie sentiamo; qui ha abitato un Dio. Anche se non conosciamo il santuario, e nemmeno il suo nome, ne avvertiamo il senso nascosto, che fu ignoto allo stesso artista. Vive nell’opera d’arte una fede, sopravvive a tutti i dogmi.

3. Ognuno è anche l’autore della storia della propria vita, il biografo di se stesso. Il proprio romanziere, consapevole di questo compito. Si spiega così come quasi tutti abbiamo iniziato almeno una volta a scrivere un romanzo. Resta da domandarsi come riesca a ciascuno tale rappresentazione. Il che non ha niente a che vedere con le circostanze esteriori o con un lieto fine del romanzo. La questione è piuttosto in che modo si è riusciti a mettere a frutto il proprio talento, un talento che ci è stato dato in dote già prima di aver visto la luce del mondo.

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 L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

Visita il Sito: Associazione Eumeswil

 

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