(Adnkronos) - Il dato emerge dall’ottava edizione del rapporto “The impact of biosimilar competition in Europe” presentato oggi all'evento multilaterale della Commissione UE sui farmaci biosimilari in corso a Bruxelles
Roma, 13 dicembre 2022 - I farmaci biosimilari hanno generato oltre 30 miliardi di euro di
Il dato emerge dall’ottava edizione del rapporto “The impact of biosimilar competition in Europe” realizzato da IQVIA e presentato oggi all'evento multilaterale della Commissione UE sui farmaci biosimilari (European Commission Biosimilar Multistakeholder 2022) in coro oggi a Bruxelles. Realizzato da IQVIA per i servizi della Commissione europea con i contributi iniziali sulla definizione dei KPI di EFPIA, Medicines for Europe e EuropaBio,
il rapporto descrive gli effetti su prezzo, volume e quota di mercato in seguito all'arrivo della competizione sui biosimilari in 23 mercati europei.
Dall’analisi emerge che i biologici rappresentano il 35% della spesa farmaceutica in Europa a prezzi di listino e stanno crescendo a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’11,3% negli ultimi cinque anni. A fronte di un CAGR del 6,3% del mercato complessivo, proseguendo in un trend che ha visto crescere i biologici più velocemente dei medicinali non biologici da oltre un decennio.
«L’importanza dei farmaci biologici e la sostenibilità della concorrenza dei biosimilari è sempre più un importante fattore critico di successo per i sistemi sanitari pre e post-COVID-19», sottolinea il report, ricordando che i biosimilari quotano in Europa un mercato da 9 miliardi che è in continua espansione garantendo grazie alla concorrenza ampi vantaggi ai pazienti, ai contribuenti e al sistema sanitario. Entro il 2022 ammonteranno ad un totale di 18 i biologici con un corrispondente biosimilare, con una media di 3,8 concorrenti autorizzati: a guidare la classifica l’anticorpo monoclonale adalimumab, utilizzato per il controllo di alcune malattie autoimmuni, che vanta ben 10 medicinali biosimilari autorizzati in Europa.
«L’assorbimento di biosimilari - documenta ancora il report IQVIA - è aumentato notevolmente con le scadenze brevettuali più recenti: in Europa il tasso medio di assorbimento nel primo anno post-biosimilare è aumentato dal 5 al 40% fino a quasi il 75% per i biosimilari di bevacizumab. Ciò riflette un crescente fiducia nella prescrizione di biosimilari da parte dei medici e un miglioramento delle politiche adottate dagli Stati sui biosimilari».
Secondo le stime di IQVIA l'impatto complessivo sulla riduzione dei costi indotta dalla concorrenza di biosimilari può essere compresa tra il 2% e l’8% del budget farmaceutico complessivo, con riduzioni che possono arrivare fino al 90% del prezzo di listino in relazione alla classe, al prodotto, al livello di prezzo originale e al Paese.
Nei prossimi 5 anni – è la previsione degli analisti – ci sarà il maggior numero di scadenze brevettuali mai registrato nel settore dei farmaci biologici e il maggior numero di competitor in fase di sviluppo, ma c’è anche i rischio che una percentuale crescente di farmaci biologici che perderanno l'esclusività rimarranno orfani . «L’Europa è il leader globale nei farmaci biosimilari - il commento di Julie Maréchal-Jamil, direttrice della politica sui biosimilari presso Medicines for Europe -. Con migliori politiche di assorbimento, i medicinali biosimilari possono ridurre le disuguaglianze sanitarie in tutta Europa. La revisione della legislazione farmaceutica dell’UE è un’opportunità per sfruttare parte di questo potenziale, aggiornando le regole di settore ai dati scientifici e alle esperienze più recenti».
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EGUALIA (già Assogenerici) è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia. L’associazione, fondata nel 1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In ambito europeo, EGUALIA è membro di Medicines for Europe (già EGA), la voce delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Europa che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca con un totale di 160mila addetti.