Turismo: in Veneto imprese e giovani si incontrano per rendere più attrattivo il futuro del settore
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
18
Sab, Mag

Turismo: in Veneto imprese e giovani si incontrano per rendere più attrattivo il futuro del settore

Immediapress
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Il Veneto post-Covid torna quasi ai livelli di normalità: 36mila le imprese attive, incremento delle assunzioni di lavoratori full-time +11% e una buona incidenza di professioni qualificate. Camerieri, cuochi e baristi i profili più richiesti. Questa la foto emersa dall’incontro a Venezia organizzato da

Manageritalia Veneto e CISET. 

Venezia, 4 ottobre 2023 - Il turismo e l’intero settore dell’indotto, tornano in positivo dopo l’emergenza sanitaria e il lockdown. I dati generali mostrano che al 2022 non si è ancora arrivati ai livelli pre-Covid del 2019. Sono mutati i profili richiesti ma anche la collocazione contrattuale con un netto aumento delle posizioni a tempo determinato a discapito delle assunzioni a tempo indeterminato. Queste alcune delle tendenze emerse nell’incontro “Turismo: l’evoluzione delle imprese e la sfida del capitale umano ” organizzato a Venezia, presso i suggestivi spazi della Scuola Grande di San Rocco, da Manageritalia Veneto e Ciset. Si tratta del secondo appuntamento del progetto quadriennale “Turismo: Giovani – Imprese - Lavoro. Il Veneto verso Milano – Cortina 2026”, promosso da Manageritalia Veneto e CISET, in stretta collaborazione con Confcommercio Veneto, Federalberghi Veneto e Confindustria Veneto e tutti gli stakeholder pubblici e privati, nato per stimolare istituzioni, scuola e operatori a riflettere sul futuro dei turismi in Veneto e sul valore del capitale umano nel settore. 

A confrontarsi nel corso della giornata sono stati: Lucio Fochesato, presidente Manageritalia Veneto, Michele Tamma, presidente del CISET, Tiziana Lippiello, rettrice Università Ca’ Foscari, Simone Venturini, assessore al Turismo e Sviluppo economico Comune di Venezia - Vanni Chiozzi, area manager nordest Fondazione Milano Cortina 2026 - Elena Donazzan, Assessore istruzione, formazione e lavoro Regione Veneto - Federico Caner, Assessore Turismo Regione Veneto e molti altri. 

Si è partiti dai dati, considerando il bacino dei servizi turistici individuati da Veneto lavoro, che vedono nel 2022 la presenza di 36mila imprese attive per 51mila localizzazioni e 211mila addetti in Veneto (il 9,5% del totale nazionale). Un quadro simile a quello dell’Emilia Romagna, regione storicamente a vocazione turistica. Il numero di occupati in Veneto è in realtà di poco inferiore al 2019 (-2%). Dunque, quasi un ritorno alla normalità.  

Riguardo i servizi, si nota una stagnazione del valore della produttività. Dall’analisi delle retribuzioni, emerge un aumento di quelle relative al settore artistico e dell’intrattenimento, a fronte di retribuzioni più contenute nei settori alberghiero e della ristorazione. Aumentano anche le assunzioni di lavoratori dipendenti: +5,6% rispetto al 2019, con un incremento rilevante dei servizi alla persona (+28%). Inoltre, nel primo semestre 2023 si registra uno scatto rispetto al 2022: +8%, ovvero 7mila assunzioni in più.  

Il turismo, relativamente alle assunzioni, cresce più degli altri settori, con una concentrazione maggiore del lavoro a tempo determinato +8% e part-time, anche se nel 2022 si è notato un incremento del full-time (+11%). Le donne sono il 49,5%, che però nel 2022 vengono superate dagli uomini (50,5%). L’indagine rileva, inoltre, una significativa incidenza di professioni qualificate dei servizi (2 assunzioni su 3), con una crescita del 43% delle professioni intellettuali. La fascia di età dove più si concentra il lavoro è quella tra i 15 e i 29 anni (+9% rispetto al 2019). Prosegue invece la flessione dei laureati e aumentano le assunzioni di personale con bassi titoli di studio. Aumentano le assunzioni di stranieri: nel primo semestre 2023 +16,2% rispetto agli italiani.  

Significativo il quadro dei profili professionali più richiesti nei primi 7 mesi del 2023, nell’ambito di sette specifici comprensori turistici. In assoluto il profilo più richiesto è quello di cameriere di ristorante, seguito dai cuochi e dai baristi. Nei comprensori delle Dolomiti, delle città d’arte, della costa, del lago di Garda, delle Colline del Prosecco e dell’Altopiano di Asiago l’indagine rileva anche la richiesta significativa di personale non qualificato nei servizi di ristorazione. Altro profilo richiesto è quello dei camerieri di albergo. Fanno eccezione i comprensori del lago di Garda e delle terme Euganee che richiedono anche personale non qualificato addetto alla pulizia delle camere e le Colline del prosecco dove sono richiesti soprattutto a ddetti al banco nei servizi di ristorazione.  

“Negli ultimi anni – spiega Lucio Fochesato, presidente Manageritalia Veneto, che ha aperto l’evento – ci troviamo a dover fare i conti con una disaffezione dei giovani verso il lavoro nel turismo, settore visto come impegnativo e faticoso, poco flessibile (turni, lavoro nei giorni festivi, molte ore di lavoro e pochi giorni di riposo) a fronte di contratti stagionali, o comunque a termine, e quindi lavoro precario e instabile e magari non sempre ben retribuito”. Dobbiamo continuare a lavorare sulla formazione ma anche sull’offerta, da parte delle imprese, di interessanti percorsi di crescita professionale ed economica affiancati da nuovi modelli di business e premialità come: l’alloggio, assicurazioni sanitarie e una migliore gestore dei turni di lavoro utili a migliore work life balance per attrarre capitale umano” 

“Il sistema turistico – spiega F ederico Caner, Assessore al Turismo Regione Veneto - deve puntare su meno numeri e più valore aggiunto, sulla qualità. Il lavoro di Manageritalia Veneto e Ciset fondamentale perché aiuta a riconoscere le problematiche, condividerle per poi trovare misure risolutive. Bisogna attivare progetti pilota coinvolgendo le associazioni di categoria più importanti e le aziende. Serve migliorare il lavoro nel turismo e serve più sinergia tra pubblico e privato e oltre ad un intervento dello Stato volto alla defiscalizzazione”. 

“Il nostro turismo è fatto da tante piccole imprese che hanno sempre più la necessita di una maggiore managerialità nelle gestione e nella programmazione per elevare l’offerta, la qualità dei servizi e del personale che vi opera” così E lena Donazzan, Assessore al Lavoro Regione Veneto che prosegue: Insieme a Manageritalia in questi anni abbiamo avviato un percorso condiviso per favorire il cambiamento di mentalità e di gestione delle imprese necessari ad attrarre e trattenere i lavoratori attraverso percorsi di crescita formativa” 

“Le sfide con cui oggi ci confrontiamo sono la crescita, la valorizzazione del lavoro nel turismo verso i giovani, e il creare valore aggiunto in termini di qualità e non di quantità. Venezia è oggi un laboratorio di innovazione. Anche sfruttando le Olimpiadi di Cortina dobbiamo puntare su un ricambio generazionale e sulla creazione di nuove professionalità che ci permettano di offrire un turismo diverso e di alta qualità” chiosa Simone Venturini, Assessore al Turismo e Sviluppo Economico Comune di Venezia  

“Giungono al nodo tendenze che si segnalano da tempo, cambiamenti che divengono strutturali e chiedono risposte non solo contingenti, osserva Michele Tamma, presidente del CISET. Si deve imboccare una strada che non ha più alternative: alzare il “livello”. Per un significativo cambio di passo bisogna investire in risorse umane facendo sì che i giovani trovino nel settore una concreta scelta di sviluppo professionale e di vita, non qualcosa di temporaneo”. 

Nel dettaglio delle aziende ricettive, prevalgono i lavoratori stagionali, seguiti dagli indeterminati. Fa eccezione la provincia di Padova: oltre la metà dei dipendenti (55%) sono a tempo indeterminato, considerato che le sue principali destinazioni sono a carattere annuale. In tutte le province, tra 2015 e 2019 i lavoratori erano aumentati con tassi tra il +20% e +30%. Nel post-Covid il numero è ancora inferiore a quello del 2019. Belluno e Verona hanno quasi recuperato; ancora sotto Venezia e Padova. 

Nei pubblici servizi, in tutte le province, il numero dei dipendenti è aumentato nel pre-covid. Tra 2015 e 2019 i lavoratori sono aumentati con tassi tra il +40% e +55%, mentre nel post-Covid, rimane nel 2022 ancora inferiore a quello del 2019. Si registra infatti ancora un calo sia per i lavoratori indeterminati sia per i determinati, mentre hanno recuperato i soli stagionali, il cui numero è aumentato. Qui, il rapporto determinato/indeterminato è totalmente rovesciato con una percentuale anche superiore alla metà di contratti a tempo indeterminato. Nelle province di Venezia, Belluno e Verona, che risentono della presenza di destinazioni prettamente stagionali, la quota di lavoratori stagionali è maggioritaria. Anche nei pubblici esercizi, tra 2015 e 2019 erano notevolmente aumentati i dipendenti a tempo determinato (in tutti i casi con tassi di variazione di oltre il +100%) mentre quelli a tempo indeterminato e stagionale sono cresciuti con tassi molto più contenuti.  

In tutti i settori, preoccupa la graduale riduzione della quota dei dipendenti giovani (30-40 anni) e giovanissimi (under 20 e 20-30 anni) compensata però dall’aumento di quella dei lavoratori senior, in particolare 50-60enni. va anche segnalato che gli under 20, sono in crescita rispetto al 2019. Ad esempio, nella provincia di Venezia i lavoratori fino a 20 anni rappresentano quasi l’8% del totale (nel 2015 raggiungevano il 15%). Invece i lavoratori tra i 50 e 60 anni ammontano a quasi il 18% (contro il 9% del 2015). Se la classe tra 20 e 30 anni rimane in questo periodo stabile (il 27% del totale occupati), diminuisce chi ha tra i 30 ed i 40 anni (passa da quasi il 27% a quasi il 22%). Classi d’età diverse corrispondono indubbiamente a situazioni familiari, personali e professionali differenti su cui è necessario riflettere per pensare a future politiche e azioni manageriali efficaci per l’attrattività del lavoro nel turismo. 

Tra le proposte evidenziate nel corso del dibattito per migliorare la percezione del lavoro nel turismo sono emerse le necessita di: valorizzare e incrementare i portali on line a livello di singola destinazione e non che favoriscano l'incontro domanda-offerta di lavoro (es Lavora a Jesolo). Implementare la formazione grazie a progetti di collaborazione con gli istituti scolastici (Tecnici per il Turismo, Professionali alberghieri ecc). Favorire la riconversione di strutture, ormai chiuse, in foresterie o la messa a disposizione delle stanze più datate e non più vendibili ai lavoratori in cerca di alloggio. Maggiore managerialità nella gestione del settore o e delle stesse strutture attraverso una più ampia destagionalizzazione e un innalzamento della qualità dei servizi offerti. Stagioni più lunghe inevitabilmente si traducono in contratti più stabili e meglio remunerati. In fine una migliore organizzazione del lavoro, turni flessibili, una maggiore attenzione ai bisogni e al benessere del dipendente attraverso benefit e premialità oltre ad azioni di sostegno al welfare.  

Alla tavola rotonda conclusiva “Mercato del lavoro nel turismo: quali evoluzioni necessarie?” hanno preso parte: Alberto Adesso, division manager HORECA, GI Group - Paolo Artelio, presidente FIPE Veneto - Tiziano Barone, direttore Veneto Lavoro - Paolo Gubitta, docente Università degli Studi di Padova - Franco Lentini, advisor settore Turismo Confindustria Veneto - Gianfranco Re-fosco, segretario generale CISL Veneto - Massimiliano Schiavon, presidente Federalberghi Vene-to e presidente ITS Academy Turismo Veneto - Francesca Simeoni, docente Università degli Studi di Verona - Mauro Giovanni Viti, direttore Direzione Turismo Regione del Veneto. 

Manageritalia Veneto (www.manageritalia.it) – Associazione veneta dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato, presente in regione con la sede di Mestre-Venezia e le delegazioni di Padova e Verona – associa oltre 2.000 manager ai quali fornisce una vasta gamma di servizi, di derivazione contrattuale e non, quanto mai validi ed evoluti: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria ai manager e alla famiglia, iniziative per la cultura e il tempo libero. 

L’Associazione, insieme ad altre 12 Associazioni dislocate sull’intero territorio nazionale e a una dedicata agli Executive Profesisonal, fa capo a Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del terziario) la Federazione nazionale che rappresenta a livello contrattuale i dirigenti del commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato. Oggi manageritalia ha in Italia oltre 41.000 manager associati. 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.