In questo modo si possono ridurre le complicanze e ottimizzare le risorse impiegate
Roma, 26 maggio 2021 - I cateteri venosi periferici (CVP) rappresentano dispositivi medici ampiamente diffusi in ambito sanitario. A seconda della tipologia di impiego vi sono diversi dispositivi (CVP) la cui
“Le infezioni catetere relate rappresentano ancora oggi un aspetto critico per l’aumentato rischio di mortalità, tempi di degenza e costi correlati. Ci troviamo di fronte alla necessità di ridurre tali rischi e il punto di partenza, anche riguardo gli accessi venosi periferici, è rappresentato dall’antisepsi cutanea. Le evidenze hanno dimostrato che una corretta antisepsi effettuata con clorexidina gluconato (CHG) al 2% in alcool isopropilico (IPA) al 70%, è in grado di ridurre drasticamente il rischio di infezione. L’antisettico da solo però non basta per ridurre le complicanze non infettive quali occlusioni, dislocazioni e flebiti. La riduzione delle complicanze, come dimostrato nel recente studio CLEAN-3, pubblicato sulla rivista Lancet nel 2021, può avvenire grazie all’utilizzo in simultanea di strategie comportamentali e di dispositivi per la gestione dell’accesso vascolare periferico”, ha spiegato Giancarlo Scoppettuolo, Dirigente Medico Dipartimento Scienze di Laboratorio e Infettivologia UOC Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roma. Professore Facoltà Medicina e Chirurgia "A. Gemelli", Roma
“I cateteri venosi periferici rappresentano i dispositivi maggiormente utilizzati in ambito ospedaliero, eppure la pratica clinica e le evidenze scientifiche dimostrano che le complicanze legate ad essi sono frequenti e talvolta sottovalutate per l’impatto clinico ed economico. Una non ottimale scelta del dispositivo e soprattutto una non corretta gestione dello stesso, contribuiscono in modo significativo all’incremento delle complicanze, quali infezioni, dislocazioni precoci, occlusioni e flebiti. Oggi abbiamo a disposizione diversi tipi di dispositivi periferici, che si differenziano in termini di durata, lunghezza, materiale e ambito di utilizzo. Conoscere tali dispositivi, adottare un algoritmo di scelta appropriato, ma soprattutto l’applicazione di un bundle di gestione degli stessi, risultano essere strategie vincenti per ridurre le complicanze e per un’ottimizzazione delle risorse impiegate” ha dichiarato Mauro Pittiruti, Dirigente Medico Chirurgia d’urgenza UOC Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roma. Professore Facoltà Medicina e Chirurgia "A. Gemelli", Roma.
Motore Sanità si propone di contribuire al progresso della ricerca scientifica e delle conoscenze scientifiche sia in Italia che all’estero nel campo sanitario e sociale attraverso:
1. informazione, formazione e sensibilizzazione
2. organizzazione di convegni, congressi, workshop e seminari
3. attività di aggiornamento, educazione e pubblicazioni
Sito internet: www.motoresanita.it
Ufficio stampa Motore Sanità
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Liliana Carbone - Cell. 347 2642114
Marco Biondi - Cell. 327 8920962