HIV e COVID-19: “Prevenzione, diagnosi e cura, a che punto siamo?”
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
25
Gio, Apr

HIV e COVID-19: “Prevenzione, diagnosi e cura, a che punto siamo?”

Immediapress
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Bologna, Ancona, Trento, Venezia e Trieste, 18 giugno 2021 – Il Piano Nazionale PNAIDS (HIV e AIDS - Legge 135/90) prevede interventi di prevenzione, informazione, ricerca, assistenza, cura, sostegno all’attività di volontariato, lotta alla stigmatizzazione, formazione di personale dedicato e azioni volte a far emergere il

sommerso, favorire accesso al test, diagnosi precoce e migliorare qualità e sicurezza delle cure. Purtroppo, la pandemia COVID-19 ha rallentato questo processo e per fare il punto su prevenzione, diagnosi e cura dell’HIV, Motore Sanità ha organizzato il webinar ‘HIV: UNA PANDEMIA SILENZIOSA - Emilia-Romagna/Marche/Triveneto’, realizzato grazie al contributo incondizionato di GILEAD ed IT-MeD.  

“Siamo di fronte ad una nuova fase, per certi aspetti inedita, visto che alcuni cambiamenti indotti dalla pandemia sono diventati o diventeranno strutturali; ma siccome la pandemia ha posto in un cono d'ombra molte altre patologie, è fondamentale che le Società scientifiche, il Governo, le Regioni e le Istituzioni rimettano nella loro agenda le tematiche legate alla cronicità, quale in particolare il paziente HIV/AIDS. Così da offrire la miglior presa in carico in uno scenario caratterizzato da nuove soluzioni e opportunità, per un paziente che - in attesa della cura eradicante - deve convivere con una patologia che era caratterizzata, fino a pochi anni orsono, da un'altissima mortalità“, ha detto Marcello Tavio, Direttore UOC divisione di malattie infettive emergenti e degli immunodepressi, AOU Ospedali riuniti di Ancona e Presidente SIMIT  

“A distanza di due anni dall’approvazione del Piano, CERGAS SDA Bocconi, in partnership con SIMIT ha realizzato il progetto APRI – AIDS Plan Regional Implementation, ovvero un assessment volto ad esplorare lo stato di avanzamento nel recepimento del PNAIDS 2017-2019 all’interno dei vari contesti regionali, che ha evidenziato diverse velocità di implementazione e marcate differenze nel coinvolgimento dei vari stakeholder. Emergono cinque principali criticità che, anche alla luce di quanto è emerso durante l’emergenza Covid-19, risultano prioritarie per perseguire gli obiettivi condivisi di contenimento e cura dell’HIV/AIDS: 1. Recepimento del PNAIDS non uniforme e solo parziale: solo la metà delle Regioni (Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia e Veneto) ha nominato la Commissione Regionale AIDS 2. La presa in carico è ancora molto bari centrata nei Centri HIV e manca una integrazione con i servizi territoriali e i servizi di prevenzione e sanità pubblica. 3. Manca un percorso di presa in carico continuativo: solo il 28% delle Regioni ha declinato il PDTA per l’HIV a livello regionale (Calabria, Campania, Marche, Lazio, Lombardia e Veneto) 4. Ad oggi i sistemi di sorveglianza HIV e AIDS “non sono ancora parlanti”, né unificati, né compatibili e in essi non sono storicizzate una serie di informazioni potenzialmente utili a contrastare le infezioni e la malattia. 5. I programmi e le strategie di sensibilizzazione e comunicazione non sono strutturate: solo il 37% delle Regioni realizza programmi di comunicazione mirata volta a sensibilizzare le popolazioni target e difficilmente si ricorre a progetti sperimentali. Oggi, dopo un anno di pandemia da COVID-19, anche nel campo dell’infezione da HIV/AIDS, ci si chiede: “da dove ripartire?”, “occorre semplicemente ricominciare da dove ci eravamo fermati con le attività previste dal Piano o possiamo e/o dobbiamo pensare a nuovi modelli di intervento?”, ha spiegato Lucia Ferrara, Lecturer Government Health & Not for profit Division, SDA Bocconi 

Motore Sanità si propone di contribuire al progresso della ricerca scientifica e delle conoscenze scientifiche sia in Italia che all’estero nel campo sanitario e sociale attraverso: 

1. informazione, formazione e sensibilizzazione 

2. organizzazione di convegni, congressi, workshop e seminari 

3. attività di aggiornamento, educazione e pubblicazioni 

Sito internet: www.motoresanita.it  

Ufficio stampa Motore Sanità  

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

Liliana Carbone - Cell. 347 2642114 

Marco Biondi - Cell. 327 8920962 

www.motoresanita.it  

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.