ORSAN, consegnato a Speranza primo elenco di 202 RSA inadempienti
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ORSAN, consegnato a Speranza primo elenco di 202 RSA inadempienti

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Appello al Ministro della Salute, alle Istituzioni, ai parlamentari italiani e ai presidenti di Regione: ci ricevano e visitino a sorpresa una RSA 

È solo la punta di un iceberg, ora le Regioni che hanno mezzi e competenze facciano un elenco completo 

Sterile il dibattito politico sull’adozione

del green pass sul modello francese che si applica già da mesi nelle oltre 7000 RSA italiane 

Roma, 16 luglio 2021 - La classifica delle autentiche vessazioni, dei diritti negati e delle libertà compresse che emerge dal questionario compilato dai familiari del comitato ORSAN – Open RSA Now è lunga e variegata:  

1) Visite brevissime per durata (tra i 15 e i 25 minuti) e frequenza (una volta alla settimana, no weekend) e mancanza di privacy, stanze degli ospiti inaccessibili 

2) Calendari visite rigidissimi con appuntamenti da prendere anche 15gg prima 

3) Negate cure estetiche, parrucchiere e podologo  

4) Divieto di uscite esterne e scomparsa dei servizi di animazione  

5) Quarantene obbligatorie post uscite per esami medici e visite (dentista, oculista, etc) 

6) Divieto assoluto d’ingresso ai familiari per assistere gli ospiti anche con disabilità gravissime  

7) Divieto di contatti fisici tra ospiti e familiari pur se in possesso del green pass 

8) Impossibilità totale di accudimento dei propri cari nei bisogni primari (imboccamento, lavaggio, vestiario, conforto) 

9) Scarse informazioni da parte della struttura sulla salute dei propri parenti e mancanza di condivisione circa le scelte terapeutiche, etc 

10) Servizi interni ridotti con un aumento dei sistemi di contenzione e sedazione  

“Ho chiesto se posso portare mia mamma dall'ottico per cambiarle gli occhiali che ha rotto, mi è stato detto che posso farlo ma al rientro nella struttura lei dovrebbe stare in quarantena per una settimana” racconta Ivana in chat con la voce spezzata dalla disperazione. La situazione nelle RSA/RSD italiane è completamente sfuggita di mano a chi dovrebbe vigilare sul loro operato: ATS, ASL e Regioni tollerano i comportamenti discrezionali dei Direttori Sanitari delle strutture. Sembra di vivere in due nazioni diverse: quella che celebra in modo selvaggio la vittoria dell’Europeo di calcio e quella per la quale non basta neanche il Green Pass per poter vedere i propri cari ricoverati nelle RSA. La nazione dove le più alte cariche dello Stato conferiscono onorificenze agli eroi azzurri ma non si presentano neanche una volta, in oltre 17 mesi, a portare il conforto e il sostegno della Nazione alle nostre nonne e ai nostri nonni. Tutto ciò deve finire e occorre che questa dicotomia assurda si ricomponga e trovi una sintesi nel rispetto della nostra Costituzione. Il comitato ORSAN – Open RSA Now comunica che l’elenco delle prime 202 RSA italiane inadempienti rispetto alle normative in vigore è stato consegnato al Ministero della Salute, al Presidente della Conferenza Stato-Regioni e agli Assessori alla Salute delle regioni coinvolte. La Lombardia è la regione con più strutture inadempienti: 95. Se non ci sarà alcuna risposta da parte dei nostri amministratori nazionali e regionali e non saranno presi provvedimenti risolutivi e immediati per il ripristino della legalità in merito alle visite dei familiari e alle modalità di detenzione impropria dei nostri cari, il 29 luglio 2021 alle ore 12.00, faremo una denuncia collettiva alla Procura della Repubblica di Milano e a tutte le Prefetture italiane. Il tempo dell’attesa è finito. Ora non chiediamo più, ma pretendiamo riaperture libere e scuse ufficiali ai nostri cari ricoverati. Comincia il countdown per l’avvicinarsi della data di scadenza (30 luglio 2021) dell’ordinanza firmata l’8 maggio 2021 dal ministro Speranza che ha riaperto le RSA. Purtroppo, oltre all’incertezza totale su cosa succederà da agosto in poi, permangono assolutamente insoddisfacenti per durata, frequenza e possibilità di uscite esterne le condizioni di vita degli anziani e dei loro familiari. L’applicazione dell’ordinanza e delle leggi approvate e pubblicate in Gazzetta Ufficiale avviene infatti nelle oltre 7.000 RSA italiane in modalità “Arlecchino”. Sono ormai migliaia le segnalazioni quotidiane che arrivano al Comitato ORSAN - Open RSA Now a causa dello stillicidio di applicazioni creative delle normative in vigore che regolano l’accesso dei familiari nelle RSA. Dietro l’alibi dell’applicazione di check-list perentorie definite dalle ASL territoriali e ovviamente approvate o tollerate dai Presidenti delle Regioni e dai loro Assessori alla Salute e Sanità, sono migliaia le strutture in cui agli anziani e ai loro familiari vengono negati i più elementari diritti costituzionali. “Siamo stanchi ma soprattuto delusi e ci vergogniamo di come oggi le Regioni e il Ministero della Salute, le Forze dell’Ordine e la Magistratura non riescano a tutelare la dignità e la salute psichica dei nostri cari – spiega Dario Francolino, Presidente del Comitato Orsan. Fino a oggi abbiamo volutamente evitato di denunciare alla magistratura le ASL, le Regioni e le RSA, perchè in quelle strutture sono ospitati i nostri familiari e siamo consapevoli degli sforzi fatti dal personale sanitario durante la fase più acuta della pandemia ma adesso? Ospiti, personale sanitario, familiari sono tutti in possesso del Green Pass e quindi? Cosa si aspetta a tornare alla piena normalità? Che muoiano tutti per abbandono e inedia?. Sappiamo benissimo – conclude Francolino - che la variante Delta sta incidendo e inciderà sull’incremento dei contagi anche in Italia, ma ci si tutela solo vaccinandosi tutti e non isolando i nostri cari, ponderando in modo adeguato e con buon senso il rapporto rischi/benefici, affinchè le limitazioni poste alla programmazione delle visite non permettano il perdurare delle condizioni di isolamento e di solitudine affettiva che causano crescente sofferenza e rischio per il benessere dei nostri anziani.” 

Comitato ORSAN – Open RSA Now  

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