Docente, impegnato da anni nel sindacato della scuola, già consigliere comunale a Cosenza, Domenico Ambrosiano si candida alle elezioni regionali come capolista di “Uniti per De Magistris”. Tra le priorità, l’istruzione, l’ambiente ed il lavoro
Cosenza, 22 settembre 2021 - Terra di meraviglie
Le coste e le spiagge sono uno dei tesori della regione ma troppo spesso i turisti vedono il mare schiumoso ed inquinato. “I depuratori esistono – puntualizza Domenico Ambrosiano che nella sua doppia esperienza di consigliere comunale a Cosenza ha anche presieduto la Commissione Ambiente e Verde – ma sono mal funzionanti. Bisogna risolvere questo problema perché le coste sono il nostro principale biglietto da visita soprattutto in estate. In inverno abbiamo montagne dove si scia ma che avrebbero bisogno di maggiori investimenti privati per creare veri e propri comprensori sciistici. Ma ovviamente gli investimenti privati arrivano solo se il pubblico assicura servizi ed infrastrutture efficienti che al momento mancano. Per esempio si potrebbe cominciare potenziando l’operatività dei 3 aeroporti regionali, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone e pensare di realizzarne un altro in una zona di importanti e produttivi insediamenti agricoli come la piana di Sibari”.
Per quanto riguarda il lavoro, una grave problematica, secondo Domenico Ambrosiano, riguarda la regione Calabria: la dislocazione di migliaia di persone, giovani e meno giovani che si trovano in mobilità, in diverse mansioni negli enti pubblici. “È una situazione che va avanti da anni – sostiene Ambrosiano – ma che crea solo precarietà, bassi compensi, nessuna tutela. È ora di affrontare la situazione in modo serio e cercare modalità nuove e stabili per offrire occupazione e dare dignità ai lavoratori più fragili”.
C’è, infine, il tasto dolente della sanità, emerso in tutta la sua gravità proprio durante l’emergenza per il Covid 19. “In Calabria – sottolinea Domenico Ambrosiano – c’è bisogno soprattutto di un’efficiente sanità pubblica, con ospedali e assistenza sul territorio. La sanità privata può esserci ma solo come concorrenza ad una sanità pubblica forte e capillare”.
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