Prime settimane di gravidanza: anticipazioni delle alterazioni ormonali e fisiche
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Prime settimane di gravidanza: anticipazioni delle alterazioni ormonali e fisiche

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Salerno, 05/11/2021 - Le prime settimane di gravidanza si caratterizzano per la comparsa di sintomi che sono tipici del periodo di alterazioni ormonali e fisiche a cui sta per andare incontro il corpo della donna che dovrà partorire. Va detto che tali manifestazioni variano da soggetto a soggetto, soprattutto nelle fasi della gestazione

iniziali, sia per tempistiche che per modalità. A volte si può trattare di disturbi abbastanza invasivi, come per esempio la febbre, i crampi addominali, la nausea, una costante sensazione di spossatezza o il vomito; in altri casi, invece, i fastidi sono meno sgradevoli, e si limitano a mal di testa, mal di schiena o gonfiore della pancia.  

I sintomi delle prime settimane  

I sintomi gravidanza nelle prime settimane possono presentarsi in maniera più o meno precoce: in alcune circostanze, già a pochi giorni di distanza dal concepimento; in altre situazioni, più tardi. A volte, può perfino succedere che i sintomi siano del tutto assenti. In ogni caso la manifestazione più conosciuta e semplice da identificare è rappresentata dalla cosiddetta amenorrea, che corrisponde a un ritardo delle mestruazioni dal primo ciclo che segue il coito in cui è avvenuto il concepimento. Gli altri sintomi sono rappresentati da perdite di sangue di lieve entità, definite come spotting da impianto. Si possono riscontrare, inoltre, una tendenza più evidente a dormire, un leggero dolore in corrispondenza della zona addominale bassa e sbalzi di umore. Altre manifestazioni tipiche sono rappresentate dal cambiamento cromatico dei capezzoli, da un incremento delle dimensioni del seno e dalla pollachiuria, vale a dire uno stimolo a urinare più frequente.  

Perché si manifestano questi sintomi  

I cambiamenti del corpo cominciano immediatamente dopo il concepimento. In particolare, i livelli di gonadotropina corionica raddoppiano ogni 48 ore nelle prime settimane di gravidanza. Lo scopo di questa sostanza è quello di indurre il corpo luteo a sintetizzare il più importante ormone della gravidanza, vale a dire il progesterone. Per conoscere la settimana di gravidanza e quindi capire più o meno quando si potrà partorire, si fa riferimento alla cosiddetta regola di Naegele, che si fonda su diversi parametri, a cominciare dalla presunzione che il ciclo mestruale abbia una durata standard pari a 28 giorni. Si presuppone, inoltre, che la durata della gravidanza sia di 40 settimane, e quindi 280 giorni dopo il primo giorno dell’ultimo ciclo, e che l’ovulazione si verifichi due settimane dopo l’ultimo ciclo.  

La regola di Naegele  

La regola di Naegele, in sostanza, non è sempre attendibile, nel senso che il ciclo può avere una durata variabile da donna a donna, e lo stesso dicasi per il giorno preciso nel quale la fecondazione si è verificata. Di conseguenza, appare chiaro il motivo per il quale si preferisce parlare di una data del parto presunta, e in effetti solo 1 bambino su 25 viene alla luce nel giorno previsto. È bene prepararsi al fatto che il parto potrà avvenire in un qualunque giorno compreso fra la 37esima e la 42esima settimana di gestazione, e in ogni caso questa sarà ritenuta una gravidanza a termine. 

A che cosa serve il calcolo delle settimane  

Ma allora qual è il senso il calcolare il numero di settimane di gravidanza se poi in realtà il dato è molto meno preciso di come ci si potrebbe aspettare? Lo scopo è quello di consentire al ginecologo di controllare che la gestazione proceda in modo appropriato e che lo stesso si possa dire per lo sviluppo del bambino. Inoltre, il calcolo è utile per l’esecuzione di tutte le analisi e di tutti gli esami del caso. Le ricerche scientifiche, comunque, hanno messo in evidenza che in genere la data del parto che si calcola con la regola di Naegele varia al massimo di 2 o 4 giorni rispetto a quella reale. Quindi, gli studiosi si domandano se non abbia più senso aggiungere, per la data del parto, 3 giorni alle consuete 40 settimane. 

Il calcolo a mano  

Per calcolare da soli il numero di settimane di gravidanza e quindi la data prevista del parto, è necessario aggiungere 280 giorni alla data del primo giorno del ciclo mestruale più recente. Nel caso in cui il ciclo duri meno di 28 giorni, sarà anticipata di un giorno la data del parto per ciascun giorno in meno; al contrario, per un ciclo che dura più di 28 giorni, si ritarda di un giorno la data della nascita del bambino. Sono tre i trimestri in cui si articola la gravidanza: il primo comincia dal momento del concepimento e si prolunga fino alla 13esima settimana; il secondo comincia dalla 14esima settimana e arriva alla 27esima; il terzo comincia dalla 28esima e si conclude con il parto. 

L’inizio della gravidanza  

Il periodo nel quale l’uovo può essere fecondato comincia nei 4 o 5 giorni che precedono l’ovulazione e si conclude un paio di giorni dopo. Nel momento in cui l’ovaia espelle la cellula uovo matura, questa è in grado di sopravvivere più o meno per un giorno; dura 72 o 96 ore, invece, il periodo per cui gli spermatozoi riescono a restare vivi all’interno dell’apparato genitale della donna. Questo è il motivo per il quale la fecondazione si può verificare anche se il rapporto sessuale non protetto si è svolto qualche giorno prima rispetto all’ovulazione. Subito dopo il concepimento, poi, il corpo della donna sarà esposto a diversi disturbi causati dalle variazioni ormonali. 

Per saperne di più  

Per saperne di più sulla gravidanza e sul mondo delle mamma, si può consultare il blog Essermamma.it, pensato per andare incontro alla sete di conoscenza di chi è già genitore, ma anche di tutti coloro che vorrebbero avere un bambino o sono già in attesa di un figlio. Sul blog vengono pubblicati tutti i giorni suggerimenti e articoli dedicati a una vasta gamma di temi, dal parto alla gravidanza, dalla salute dei bambini al concepimento. Su Essermamma.it si possono trovare consigli utili per garantire ai propri figli – piccoli, o già adolescenti – ciò di cui hanno bisogno per crescere in maniera ottimale, anche dal punto di vista psicologico. 

Contatti  

https://essermamma.it/  

Marco Scannapieco 

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