(Adnkronos) - Per favorire la crescita del Paese nei prossimi anni bisognerà anche potenziare gli strumenti di incentivazione fiscale, e in particolare i crediti d’imposta. Ne è convinto il Consiglio nazionale
Tra i crediti d'imposta posti all'attenzione del legislatore Formazione 4.0, relativo alle spese sostenute dalle imprese per la formazione del personale, che è necessario, secondo il Consiglio Nazionale, prorogare per il 2023 e rendere stabile anche per sostenere l'innovazione delle imprese. In merito alle indennità una tantum di 200 e 150 euro, invece, è stata evidenziata l'esigenza di includere queste misure in strumenti stabili di sostegno al reddito, magari prevedendo una rimodulazione del Tir.
Sull’esenzione fringe benefit per l’anno 2022, invece, la proposta è quella di reintrodurla anche per il 2023, confermando nel limite di 3mila euro la soglia di non concorrenza alla formazione del reddito di lavoro dipendente dei beni e dei servizi erogati gratuitamente ai dipendenti. Tra i crediti d'imposta citati nel documento anche quello per gli investimenti nel Mezzogiorno, da rendere stabile "per favorire la crescita delle Regioni svantaggiate e attirare gli investimenti nelle stesse aree" e neutrale "ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap come previsto per investimenti 4.0".