"Io credo che la lotta al caporalato si fa su diversi fronti, certamente i controlli, con le forze dell'ordine, sulla contrattualistica, con il ministero del Lavoro. Ma io credo che la cosa importante sia riequilibrare il modo in cui la catena
"Nel Pnrr lo facciamo -ha continuato Patuanelli- con un finanziamento da un miliardo e 200 milioni di euro per i contratti di filiera che tengono appunto dentro tutta la filiera della produzione, dei diversi settori. E con il contrato di filiera riusciamo a garantire che il valore aggiunto che si crea nella vendita del prodotto poi si trasferisca al produttore in modo corretto. Mentre oggi per i produttori non c'è margine e quindi non crea la possibilità di un lavoro che dia garanzie e certezze ai lavoratori".
"Su Nutri-score noi stiamo facendo una battaglia, stiamo cercando di trovare quella minoranza di blocco a livello europeo che consenta di fermare questo scellerato progetto che mette a repentaglio tutte le nostre produzioni di eccellenza, le Igp, compresi i mono prodotti. E' il concetto di dieta mediterranea che viene messo a rischio da questo sistema di condizionamento. Stiamo cercando di interloquire con altri Paesi, molti sono convinti che vada bloccato", ha poi detto.
"Più il cibo è lavorato e trasformato più la lettera del Nutriscore volge verso il verde e questo crea un danno anche ambientale da parte del prodotto e anche da questo punto di vista ci sentiamo di dire che questo progetto va bloccato", ha concluso.