(Adnkronos) - "La situazione è tragica, gli aumenti sono incredibili: stiamo parlando di aumenti a a tre cifre che stanno mettendo in grandissima difficoltà le nostre aziende. Si sta cercando di andare a produrre -e qui parliamo
Nella corsa al rialzo dei costi della componente energetica, aggiunge Carraro "c'è una componente contingente e una strutturale: la prima è data da crisi geopolitiche, che sicuramente, una volta risolte, avranno un'evidenza positiva anche sui prezzi dell'energia. Ma poi ci sono componenti strutturali che invece rimangono: siamo un Paese ricco di gas e ci siamo presi il lusso di chiudere i nostri pozzi gasiferi e andare a comprare la materia prima dalla Russia. Neanche dalla Francia o da Paesi che hanno una stabilità politica, siamo invece andati a comprare il gas dai Paesi più complicati e questo è il risultato". Per contrastare l'aumento dei costi energetici e delle materie prime, spiega Carraro "ci stiamo attrezzando", aggiungendo: "Ci sarà sicuramente un effetto inflattivo e sicuramente parte di questi costi lievitati, le aziende dovranno spalmarle sul consumatore. E ci aspettiamo che durante tutto il 2022 i prezzi possano essere un po' raffreddati, ma non ci aspettiamo assolutamente di tornare alla situazione ante-Covid".
La stima di Carraro si basa sul presupposto che nel frattempo "il mondo è cambiato, è cambiato il mondo dei consumi del gas, la Cina è un grande consumatore di gas perchè sta lasciando il carbone". Quindi, sostiene "avremo ancora degli anni un po' 'ballerini'".
"In Veneto stiamo parlando di riapertura di pozzi di gas esistenti che sono tanti perché l'Alto Adriatico è ricco di gas" annuncia il presidente di Confindustria Veneto. "Se ne sta parlando anche con la Regione, -annuncia Carraro- ho avuto un incontro con l'assessore all'Energia, Roberto Marcato, che ha portato la questione in Giunta. Ma so che anche da parte del presidente Zaia c'è una grande sensibilità al tema", aggiunge. "Certo non si può partire domattina con la riapertura -avverte Carraro- perché è un processo che richiede diversi mesi per essere attivato, ma sarebbe sbagliatissimo rinunciare a questa opportunità. Anche una volta finita l'emergenza, dobbiamo guardare al lungo termine". "Noi abbiamo un obiettivo che è quello del 2030 per calare a terra tutti gli investimenti in termini di rinnovabili, ma da qui ad allora dobbiamo avere un ponte che ci traghetti a quella meta", conclude. (di Mariangela Pani)