(Adnkronos) - Autobus che prelevano i profughi, tir che trasportano medicinali e viveri, strutture che accolgono. L’Ucraina chiama e Milano risponde. Confermandosi, a oggi, la città italiana più attiva e generosa
Mentre, grazie a una campagna partita da Novate Milanese, alcune donne con i loro figli sono state accolte in un albergo di Wroclaw, in Polonia, poiché non sapevano dove andare una volta raggiunto il confine, Green Media Lab, sempre da Milano, si è subito attivato per fornire aiuti agli ospedali pediatrici ucraini e assistenza psicologica ai minori in fuga grazie a una raccolta in favore di Terre Des Hommes. Gli aiuti per le vittime della guerra sono stati di ogni tipo. Giacomo, un ragazzo milanese, ha organizzato insieme a degli amici di Vienna, dove vive, dei van con cui andare a prendere i rifugiati per accompagnarli in giro per l’Europa. L’idea iniziale era di affittarne uno: sono partiti con quattro furgoni e, alla luce degli oltre 50mila euro raccolti, hanno rifatto una seconda volta il viaggio. Dall’iniziativa di Luca e Veronica invece, un bus carico di materiale sanitario è partito per il confine polacco/ucraino da Milano, dove è tornato con cinquanta tra donne e bambini, che proveranno a ricostruire la propria vita in Italia.
Senza contare che una grande spinta alla solidarietà dei milanesi si deve anche a una campagna importante come quella lanciata da Andriy Shevchenko, ex stella del Milan, che ha raccolto 343mila euro per la Croce Rossa. Sheva, da sempre attivo per il suo popolo, ne ha organizzata un’altra, internazionale, per Unhcr, Unicef, World Food Program, Laureus sport for good foundation Of America e The Order of Malta. La solidarietà non si ferma e ogni giorno partono nuove iniziative per aiutare, in modi diversi, questo popolo martoriato dalla guerra. Milano, in ogni caso, si fa trovare sempre pronta.