(Adnkronos) - "Da sempre, nel nostro Paese, ci sono due correnti di pensiero riguardo alla stabilità occupazionale, e l’una confligge con l’altra. Anche oggi il dibattito si ripropone. Da una parte, si sostiene come unico
Cafà delinea lo scenario di riferimento: “Il moderno mercato del lavoro si fonderà sempre di più sulla domanda e sull’offerta di competenze necessarie a far fronte a cicli produttivi anche brevi e in forte evoluzione. Questo porterà a continue transizioni occupazionali”.
“Se le cose stanno così - continua il presidente di Cifa - la stabilità non può essere garantita dal contratto di lavoro a tempo indeterminato ma da una flessibilità contrattuale sostenuta da un sistema di politiche attive “efficaci” e di garanzie sociali “per tutti”. Sono convinto che l’occupazione non si crei intervenendo con riforme che irrigidiscono il mercato del lavoro, ma con investimenti verso i settori produttivi e rafforzando le nuove competenze che oggi il mercato del lavoro richiede e non trova. Forse con il tempo verificheremo che è proprio la maggiore flessibilità a garantire la stabilità occupazionale".