(Adnkronos) - (Dall'inviata Silvia Mancinelli) - Sta per iniziare al Tribunale di Firenze l'udienza di appello del processo che vede imputata una operatrice sanitaria di Prato con l'accusa di violenza sessuale su minore e violenza sessuale per induzione per aver intrattenuto una relazione con un ragazzino (oggi maggiorenne) al quale dava ripetizioni di inglese e da cui ha avuto un figlio nell'agosto del 2018. "Confidiamo che il tempo passato e la calma mediatica possano permettere un apprezzamento più moderato della vicenda - dicono all'ingresso in tribunale gli avvocati difensori della donna, Mattia Alfano e Massimo Nistri, che umanamente resta certo complessa ma che giuridicamente, secondo noi, è molto più semplice rispetto a quello che può sembrare. Ci sono poi anche diverse questioni a livello giuridico-tecnico che devono essere analizzate - spiegano - e insisteremo sulla questione di legittimità costituzionale che abbiamo presentato e su cui non ci sembra ci sia stata una risposta chiara e ben determinata dal collegio di primo grado. La sentenza dovrebbe essere oggi, ma siamo fiduciosi". In aula anche il marito della donna, accusato di alterazione di stato civile per aver riconosciuto il bambino pur sapendo che non era suo