Attentato don Coluccia, il sacerdote: "Meloni ha dimostrato sensibilità, visiterà periferie"
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09
Gio, Mag

Attentato don Coluccia, il sacerdote: "Meloni ha dimostrato sensibilità, visiterà periferie"

Politica
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(Adnkronos) - "C'è una proposta criminale, bisogna riappropriarsi di questi territori. L'articolo 3 della Costituzione dice che la Repubblica rimuove gli ostacoli. La presidente del Consiglio ha dimostrato sensibilità ed essendo di Roma conosceva già le situazioni, quindi ha preso a cuore tutto ciò che sta accadendo

Don Antonio Coluccia accompagnato dalla scorta per le strade di Roma  - (Fotogramma /Ipa)
Don Antonio Coluccia accompagnato dalla scorta per le strade di Roma - (Fotogramma /Ipa)

 

in questi territori e cercherà con il suo governo di portare delle possibili soluzioni". Lo dice, al termine dell'incontro con la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, don Antonio Coluccia, prete simbolo della lotta allo spaccio e alla criminalità, vittima di un'intimidazione in occasione della marcia per la legalità per le strade di Tor Bella Monaca, dove un uomo ha tentato di investirlo. 

"Ho raccontato alla premier le criticità del crimine sulla città, almeno quello che a livello pastorale i miei occhi hanno visto e le mie mani hanno toccato, per parlare in termini evangelici. Ho raccontato il welfare criminale della droga a Tor Bella Monaca, Quarticciolo e San Basilio" dove ci sono "territori militarizzati dalle organizzazioni criminali" e "le persone che vi abitano non sempre hanno il diritto della pace", racconta don Coluccia.  

La presidente del Consiglio, spiega il sacerdote, ha promesso che visiterà le periferie romane. "Ha promesso che farà un giro delle periferie, quando e come non lo so ma verrà. L'ho vista molto convinta. Credo che i cittadini di questi territori abbiano bisogno di vedere uno Stato di prossimità. Lo ha fatto, quando era prefetto, il ministro dell'Interno Piantedosi: ha aperto una nuova pagina sulla città che è stata continuata anche dall'altro prefetto Frattasi e dall'attuale prefetto Giannini, che ringrazio per quello che sta facendo. Bisogna continuare: come tutti i cambiamenti, è un processo che ha bisogno di tempo. Credo molto nella regola delle tre 'p': pochi, piccoli passi. Ma li dobbiamo fare", sottolinea il parroco. 

L'episodio di ieri "mi ha segnato, non pensavo si potesse arrivare a questo. Non mi aspettavo che sulle strisce pedonali qualcuno potesse fare un'azione del genere. Prendo atto di ciò che è accaduto, anche se ho avuto paura. Mi sono visto lo 'scooterone' addosso e ringrazio l'operatore della scorta, l''angelo custode', che mi ha spinto via", racconta ancora. 

Si sente in pericolo? "Sì, già da tempo. Sto toccando i soldi alle organizzazioni criminali: il welfare, la droga. Ogni volta che presidio una piazza di spaccio sono 15, 20mila euro che si perdono", spiega il sacerdote.  

 

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