Meloni: "Sinistra all'attacco anche quando ha rischiato di favorire boss"
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Sab, Mag

Meloni: "Sinistra all'attacco anche quando ha rischiato di favorire boss"

Politica
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(Adnkronos) - “In questo primo anno è andata sempre così: noi dalla parte delle cose di buon senso, dalla parte degli italiani fino ad oggi indifesi, impauriti, vessati. E quelli della sinistra automaticamente dall’altra, pur di attaccare il Governo”. Così la premier Giorgia Meloni, a quanto si apprende,

nella relazione con cui ha aperto l’assemblea nazionale di Fdi.  

“Quando facemmo una norma contro i rave illegali che lasciavano dietro di sé macerie, degrado, e perfino giovani vittime, a volte, ci dissero che era un provvedimento inutile, ma nessuno dice oggi che dall’inizio dell’anno in Italia non c’è mai stato un rave illegale. Quando abbiamo ingaggiato la battaglia contro quelli che occupano abusivamente le case degli altri - ha proseguito - la sinistra si è schierata con gli occupanti. Quando abbiamo salvato il carcere ostativo, un pilastro della lotta antimafia, la sinistra ha fatto ostruzionismo sperando che il decreto decadesse, anche con il rischio di favorire qualche boss”, l'affondo della premier. 

“Abbiamo fatto un decreto dopo la tragedia di Cutro, per contrastare il traffico di esseri umani. Ed il Pd decide di finanziare una nave Ong indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre che sotto sequestro per violazione del decreto Cutro. E questa è una vergogna”, ha affermato la premier. 

“Nelle ultime settimane - ha proseguito - abbiamo intensificato gli sforzi contro le piazze di spaccio e loro dicono che bisogna legalizzare la droga. Quando abbiamo fatto un decreto per contrastare le baby gang o le cosiddette “paranze” dei minorenni armati, usati come manovalanza dalla criminalità organizzata, un giornale della sinistra ha titolato, testuale: “Meloni arresta i bimbi”. Quando abbiamo stabilito che i genitori che non mandano i propri figli a scuola commettono un reato, e che in determinati casi si può revocare la potestà genitoriale, alcuni di loro si sono schierati con quei genitori che stanno privando i loro figli di un futuro”. 

''In ogni caso continueremo a non rispondere a queste provocazioni. Non abbiamo tempo per giocare con loro alla lotta nel fango, perché siamo impegnati a volare alto e a guardare lontano, ai progetti a lungo termine, da costruire mattone dopo mattone. E a dare all'Italia una strategia che non aveva da anni", un "orgoglio che aveva dimenticato, una stabilità che è alla base di ogni, vero, cambiamento possibile", ha detto Meloni. 

“Abbiamo alle spalle mesi incredibili, penso che rimarranno per sempre scolpiti nella nostra memoria, e speriamo non solo nella nostra. Personalmente, sono mesi dei quali vado molto orgogliosa - ha sottolineato - Per noi e per la nostra storia e per aver realizzato un sogno che era di tanti. Per me stessa, per potermi guardare dopo quasi un anno alla guida del governo della Nazione e vedere ancora la stessa persona di prima, più vecchia, ma la stessa. Per aver camminato a testa alta ovunque, per essere stata schietta e per tutte le volte che sono stata in grado di dire no, banalmente perché era giusto farlo, anche quando bisognava pagare un prezzo. E per l’Italia, che oggi ha qualcosa di più di quando ne abbiamo assunto la guida”.  

“L’Italia ha un’economia più solida, ha maggiore credibilità e centralità a livello internazionale, ha una stabilità e una visione da realizzare, riconoscibile e riconosciuta da tutti. Un’Italia che sembra tornare a sperare dopo anni di rassegnazione”, ha rivendicato la premier.  

"Siamo fieri dei risultati che abbiamo raggiunto al governo e considero questo lavoro solo l’inizio - ha proseguito - C’è tantissimo da fare, e lo faremo, stabilendo le priorità e realizzando un programma ampio di provvedimenti. Abbiamo cinque anni davanti e vogliamo essere giudicati alla fine di questo percorso". 

Meloni ha sferzato i suoi: “Nulla di quello che è stato fatto lo ha fatto una persona sola. Il nostro non è mai stato uno sport individuale, ma di squadra. E’ questo il messaggio principale che voglio dare oggi all’assemblea nazionale di Fdi. Come in ogni campionato che si rispetti, la partita che si apre è più dura di quella che si ha alle spalle. Ho bisogno di tutta la concentrazione, la lucidità, la responsabilità e l’ambizione - nel senso buono del termine - delle quali siete capaci. Perché se qualcuno dovesse pensare che l’anno passato sia stato difficile, signori, temo che non abbiate visto niente”. “Il dibattito politico - ha avvertito - sarà ancora più feroce, gli attacchi si moltiplicheranno, le trappole e i tentativi di disarcionarci anche". 

"Con Fratelli d’Italia siamo cresciuti - ha poi evidenziato - Ora bisogna riorganizzarsi. Vogliamo rinnovare gli organi di partito a livello locale e dare vita alla stagione dei congressi territoriali, facendo votare gli iscritti. Sarà Donzelli a illustrare all’Assemblea una proposta di tempi e modi. E se c’è altro da proporre, sono qui per ascoltare e questa è la sede per farlo". 

La premier ha parlato anche della sorella. "Si è parlato di Arianna Meloni, militante da quando aveva 17 anni, sempre penalizzata dal fatto di essere mia sorella. Hanno volutamente e strumentalmente confuso un ruolo organizzativo come quello di segreteria politica con quello di segretario di Fratelli d’Italia. Solo che da noi il segretario è una figura che non esiste...", ha detto Meloni. 

"C’è il Presidente e si chiama Giorgia Meloni, e fin quando voi non deciderete di sostituirmi io eserciterò quel ruolo. E io intendo continuare a fare il presidente di Fratelli d’Italia", ha affermato parlando all'Assemblea nazionale di Fdi. 

"Ma non sarà che tutto questo nervosismo sugli incarichi tradisca il nervosismo per un mondo impermeabile alle lusinghe e agli interessi dei lobbisti che per anni hanno condotto le danze nelle istituzioni della Repubblica?", si è chiesto la premier. "Beh, è un’altra cosa della quale vado molto fiera", ha detto la leader Fdi per poi aggiungere: ''È il vantaggio di non essere ricattabili, poter rimanere onesti". 

"In questi mesi si è visto di tutto - ha scandito ancora - Le continue campagne finto scandalistiche, i dossieraggi, le continue richieste di dimissioni di questo o quell’altro. Ogni singolo dirigente è stato passato in rassegna, spesso perfino i semplici simpatizzanti, alla ricerca del niente".  

Il "fango gratuito perfino sui familiari - ha continuato - con inchieste durate mesi su amici e parenti, la mia storia personale è stata passata in radiografia praticamente dal giorno in cui sono nata. Alla fine, è stato un boomerang, perché sono riusciti a dimostrare solo che ero esattamente la persona che dicevo di essere. Allora si sono attaccati agli organigrammi di partito, anche qui con racconti surreali, per raccontare il partito chiuso, familistico, asserragliato".  

“Hanno avuto da ridire perfino sulla tassazione agli extraprofitti delle banche. Sapete perché? Perché loro non hanno avuto il nostro stesso coraggio. Ma io difendo e difenderò quel provvedimento, che non ha un intento punitivo, e che racconta la fine di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti. È una norma giusta e vi invito a difenderne le finalità nel corso della conversione del decreto-legge”, ha detto la premier intervenendo all’assemblea nazionale di Fdi.  

Poi sul Pil: “Mi fa abbastanza arrabbiare vederli esultare a ogni minima difficoltà dell’Italia. Nell’ultimo trimestre il nostro Pil ha avuto una leggera contrazione e loro hanno esultato come per un gol alla finale dei Mondiali. Gente che tifa contro l'Italia, che stappa le bottiglie esultando dai balconi se c’è una flessione del Pil”. 

“Eppure - ha rivendicato - i dati macroeconomici ci danno ragione. Siamo in una congiuntura economica difficile, ma abbiamo raggiunto alcuni record, di occupati e di contratti stabili. E le stime del Pil italiano, con tutta la revisione, sono al di sopra della media europea”. 

"Abbiamo di fronte la legge di bilancio, con poche risorse da spendere grazie ai nostri predecessori che hanno gettato dalla finestra miliardi per tentare di comprare il consenso dei cittadini - è stato l'affondo - Concentreremo le risorse sulle nostre priorità, a partire dalla difesa del lavoro e dei salari, dalla sanità e dalla natalità". 

"Questo sarà anche l'anno della riforma costituzionale, dei primi mattoni della riforma fiscale, della parte più consistente della riforma della giustizia. Sarà l’anno in cui cominciare a mettere mano alla burocrazia, all’emergenza abitativa, in cui rafforzare la scuola del merito. Sarà l’anno in cui si vedrà che è tornato lo Stato nelle zone franche. Lo dico alla criminalità organizzata che a Caivano pensa di intimidirci con le sue paranze. Risponderemo colpo su colpo: non ci fate paura". 

"Sarà l’anno della presidenza italiana del G7 - ha anche ricordato la premier - l’anno del Piano Mattei, il grande progetto strategico che restituirà all’Italia la sua centralità nel Mediterraneo". 

Poi l'immigrazione. "La politica estera è sempre politica interna - ha evidenziato - Questo significa affrontare alcuni dei grandi temi irrisolti degli ultimi decenni, come l’immigrazione. Lo dico perché so che molti di quelli che ci hanno votato speravano in risultati immediati. Non mi spaventa pagare uno scotto nel breve periodo, perché a me non interessano soluzioni effimere o risposte propagandiste che funzionano sul piano della comunicazione ma durano due mesi per poi tornare al punto di partenza. Voglio risolvere il problema in modo strutturale".  

"È un lavoro immane, ci vorrà tempo, ma alla fine avremo la meglio sui trafficanti, fermeremo l’immigrazione illegale e gestiremo ordinatamente quella legale. Significa garantire all’Italia accordi e investimenti, aiutare le nostre aziende ad aprire nuove opportunità, significa garantire che il nostro punto di vista sia tenuto in considerazione nel dibattito internazionale", ha rimarcato. 

Quanto alle elezioni, "dobbiamo organizzarci al meglio per affrontare le europee. Abbiamo fatto qualcosa di impensabile in Italia, non c’è ragione di credere che non si possa fare altrettanto in Europa. Per questo dobbiamo aspettarci una campagna elettorale durissima, destinata ad infiammarsi mese dopo mese. Dovremo farla, come dicono gli spagnoli, con la 'cabeza fria' e il 'corazon caliente'". 

Alle europee "c’è un sistema elettorale proporzionale che ci richiede presenza, passione, energia al fine di esaltare la nostra identità politica, da una parte, dall’altra dobbiamo essere consapevoli di un vincolo di coalizione che richiede grande senso di responsabilità. Noi siamo al governo della Nazione e per noi fare gli interessi dell’Italia è prioritario. E sono certa che anche i nostri preziosi alleati di governo siano consapevoli del fatto che il peso che tutti insieme abbiamo sulle spalle è talmente grave da non consentirci di sprecare energie in eventuali atteggiamenti egoistici di qualsiasi genere", ha affermato Meloni.  

"Tutto quello che abbiamo da dare lo dobbiamo dare agli italiani, nei quali abbiamo sempre creduto. Non abbiamo avuto torto. Se fai bene il tuo lavoro le cose vengono da sé. Guai a chi non avesse chiaro che la priorità deve essere soltanto il bene della Nazione. Perché costi quel che costi, Fratelli d’Italia e il Governo che presiedo saranno all’altezza delle attese degli italiani. Qualche giorno fa ricorreva il venticinquesimo anniversario della morte di Lucio Battisti. Ecco, 'non sarà un’avventura. Non è un fuoco che col vento può morire'", ha concluso il suo lungo intervento la premier. 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.