Terzo Mandato, l'ex presidente della Consulta: "Il limite è una questione politica, non modificabile dalle regioni"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
21
Sab, Giu

Abbiamo 3232 visitatori e nessun utente online

Terzo Mandato, l'ex presidente della Consulta: "Il limite è una questione politica, non modificabile dalle regioni"

Politica
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - "La regola dei soli due mandati che possono essere svolti in successione immediata è contenuta nei principi fondamentali della legislazione statale e perciò è una questione di competenza dello Stato e non delle regioni disciplinare questo punto. Le regioni possono regolamentare le modalità di elezioni

e il sistema di elezione del presidente della giunta, diretta o meno, ma non possono modificare alcuni elementi stabiliti dalla legge statale e tra questi il numero dei mandati limitato a due". Così il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli commenta all'Adnkronos l'accoglimento da parte della Corte costituzionale del ricorso del governo contro la legge regionale campana che avrebbe consentito al governatore in carica Vincenzo De Luca di candidarsi per la terza volta consecutiva alla guida della Regione. 

La questione è "politica" come ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia? "E' vero che è una questione politica stabilire il numero dei mandati; una questione che il legislatore statale ha ritenuto rilevante per non creare cristallizzazioni di potere in organi politici oltre che amministrativi". La difesa della regione Campania durante il dibattimento in Corte costituzionale ha detto che "una legge ordinaria non basta per introdurre una norma tagliola, sarebbe servita una legge costituzionale": "Anche su questo punto il giudizio diventa politico - replica Mirabelli - fermo restando che porre un limite ai mandati non è in contrasto con la Costituzione". "La ricezione dell'elezione diretta a suffragio universale implica il rispetto della legislazione statale rispetto al numero dei mandati, non è rimesso alla volontà della regione se e quando attuare il principio che risponde ad una scelta politica non in contrasto con la Carta", conclude. (di Roberta Lanzara) 

Author: RedWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.