Ddl Semplificazioni, Uap denuncia: "Rischio deregulation diagnostica"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
30
Gio, Ott

Abbiamo 2508 visitatori e nessun utente online

Ddl Semplificazioni, Uap denuncia: "Rischio deregulation diagnostica"

Politica
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - L'Italia rischia "una 'deregulation diagnostica' travestita da semplificazione". Lo denuncia la Uap, Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata, che con il suo presidente Mariastella Giorlandino esprime "forte preoccupazione per l'approvazione in Senato del disegno di legge Semplificazioni che,

pur perseguendo l'obiettivo di snellire procedure e accelerare i servizi, introduce nel settore sanitario misure che rischiano di compromettere la qualità e la sicurezza dell'assistenza ai cittadini". In particolare, "la norma che amplia le prestazioni sanitarie erogabili dalle farmacie rappresenta" per la Uap "una svolta impropria e pericolosa, poiché apre alla possibilità di eseguire test diagnostici e prestazioni di natura clinica in contesti privi dei requisiti di competenza, controllo e responsabilità propri della medicina di laboratorio". 

"Le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, in quanto operatori sanitari - spiega l'associazione - rientrano nel campo di applicazione della direttiva Ue 2022/2555 (NIS2) e del suo recepimento nazionale di cui al D.Lgs. n. 138/2024, con obblighi di sicurezza informatica, gestione del rischio e incident reporting, anche in ordine alla trasmissione dei dati sensibili al fascicolo sanitario elettronico (Fse). Le farmacie, di contro, pur erogando prestazioni analoghe e trattando dati sanitari sensibili, non sarebbero soggette a tali vincoli". Ma "chi tutela la riservatezza dei dati di un cittadino affetto da patologie i cui dati vengono trasmessi dalle farmacie alle Asl o addirittura in telemedicina?", chiede Uap. "Come verrà considerata 'applicazione della direttive Ue sulla sicurezza informativa nei confronti delle farmacie?", aggiunge l'Unione ambulatori "considerando, peraltro, che il mancato adempimento a tali norme per le strutture sanitarie private accreditate può essere causa di risoluzione del rapporto con il Ssr e/o di mancata assegnazione del budget Ssr nel 2026". 

"La salute non può essere trattata come un ambito di semplificazione burocratica - dichiara Giorlandino - Ogni prestazione diagnostica comporta atti medici, responsabilità professionali e standard di qualità che le farmacie, per loro natura, non possono garantire. Siamo di fronte a un intervento che appare più il frutto di un'azione lobbistica che di una riflessione sulla qualità del servizio erogato". Uap ribadisce che "non si fa sanità con le semplificazioni: la tutela della salute richiede qualità, appropriatezza e sicurezza, non scorciatoie normative o esperimenti dettati da interessi di categoria". 

Author: RedWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.