Confronto Meloni-Letta, scintille e fair play: cosa hanno detto
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
02
Gio, Mag

Confronto Meloni-Letta, scintille e fair play: cosa hanno detto

Politica
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Punzecchiature, qualche scintilla e alcuni momenti più 'caldi', ma nel primo e unico confronto elettorale tra Giorgia Meloni e Enrico Letta, ospitato dal Corriere della Sera, a prevalere è la pacatezza e il più classico dei fair play. Del resto è lo stesso segretario del Pd, almeno da parte sua, a

descrivere il segno della sua narrazione: 'fair' ovvero cortese ma "una cortesia dietro a cui non c'è mollezza ma grande fermezza". Che si manifesta in diversi momenti del faccia a faccia in particolare su Pnrr, Europa, diritti. Lei in verde acqua, con orecchini a forma di croce in tinta, coda di cavallo e braccialetto tricolore. Lui in giacca blu, come gli occhiali, e cravatta scura su camicia a righine. Un look 'moderato', abbastanza informale, per entrambi. 

Un primo botta e risposta si accende sulla Next Generation EU. "Non è vero che Fdi ha sostenuto il Next generation", attacca il segretario del Pd, che aggiunge: ''E' una cosa falsa, Fdi non ha mai votato a favore". Pronta la replica della leader di via della Scrofa. ''Mi spiace che non si riesce a evitare le fake news neanche in presenza, sono un pò preoccupata che la sinistra costruisca i suoi racconti e poi li difenda. Saprò io quali sono le posizioni di Fdi su questo tema, Non sono abituata a dire un'altra cosa in campagna elettorale, come accade dalle vostre parti'', puntualizza Meloni. 

E la presidente Fdi si lamenta anche dei toni che vengono usati 'dall'altra parte' in campagna elettorale e torna sulle parole di ieri di Michele Emiliano. ''Ieri dal governatore Emiliano ho sentito parole scandalose, e Letta ha applaudito... Sono passate 24 ore e Letta non ha voluto prendere le distanze''. Prosegue Meloni: "Non devo fare alcun fioretto per il comizio a Vox, salvo che per il tono che a volte mi esce quando sono stanca. Il livello di aggressività verso di me in questa campagna elettorale è tale che ho dovuto sviluppare un controllo che alla fine, alle brutte, posso fare il monaco tibetano... ". E ancora: "Ma poi come è possibile essere presentata contemporaneamente come fascista e draghiana? Qui riusciamo a passare dall'insulto all'inciucio ma io non sono fatta cosi'.  

Il segretario del Pd non replica sul punto limitandosi a spiegare che da parte sua "non c'è alcuna demonizzazione" di Meloni ma rimarcando che la vittoria della destra porterebbe l'Italia "su un'altra strada rispetto ai valori europei". Punge Meloni: "Enrico, hai ripetuto questa frase 4 volte... Hai qualche proposta da fare o parli solo di Fdi?". Da parte sua Letta ricambia la stilettata: ''Noto che la parola blocco navale non è stata usata... E' talmente evidente che è inapplicabile e che il governo di un grande paese europeo non può dire cosa del genere".  

Letta poi insiste sul 'bivio' in cui si trova l'Italia e il suo futuro. "Se vincesse l'altra parte, l'Italia entrerebbe in un'altra strada. C'è un bivio, una specie di referendum è come in Gran Bretagna con la Brexit, è una scelta binaria, secca". Anche perchè - e su questo i due leader convergono - non c'è alcuna possibilità di nuove larghe intese all'orizzonte.  

"Questa destra ci porterebbe molto lontano dai valori europei. Noi abbiamo detto che il governo Draghi sarebbe stato l'unica e irrepetibile esperienza di larghe intese. Da questo voto usciremo o noi o Meloni, Salvini e Berlusconi. Noi non abbiamo alcuna intenzione di aprire altre stagioni di larghe di larghe intese: o sarà maggioranza o sarà opposizione", dice Letta. E poi a una domanda comune sulla possibilità di un governo insieme, il segretario Pd risponde: "Lo diciamo all'unisono" e Meloni citando X Factor aggiunge ridendo: "4 sì anzi 4 no". E poi seria: "Lo escludiamo. In una democrazia sana due persone che si combattono come noi, poi non possono ritrovare insieme. E' il sale della democrazia". 

Un altro momento 'caldo' è quello sui diritti, in particolare sulle sulle adozioni di bimbi da parte di coppie omogenitoriali. Contraria Meloni perchè ' "un bambino ha diritto ad avere una mamma e un papà". Ribatte Letta: "Quello che conta è l'amore". E Meloni: "Che c'entra l'amore lo stato non norma l'amore". E ancora Letta: "No, sei tu che così normi cosa è amore e cosa non è. Siamo su posizioni opposte".  

Infine, i temi dell'ambiente -per cui Letta accusa la destra di essere "negozionista alla Bolsonaro"- porta a un altro botta e risposta: al centro il bus elettrico della campagna elettorale del Pd. Puntare sull'elettrico non è una cosa intelligente, perchè vuole dire mettersi in mano alla Cina e intanto perchè t'ha lasciato a piedi...". Ribatte Letta: "Non mi ha lasciato a piedi, abbiamo tre mezzi che vengono usati in modo alternativo. E' una fake news del tuo sistema mediatico". E "quale sarebbe?", chiede Meloni e il segretario Pd cita alcuni quotidiani: "Libero, la Verità, il Giornale...".  

 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.