(Adnkronos) - Non sarà gelo ma qualche malumore c'è in casa Terzo Polo. A quanto riferiscono fonti di primo piano all'Adnkronos, la questione della delegazione al Colle avrebbe creato un corto circuito tra i due leader di Azione e Italia Viva. Nello specifico si racconta che in un colloquio tra i due, Matteo Renzi avrebbe
Quando ci saranno le consultazioni “Renzi non sarà fisicamente presente”, dice Matteo Richetti di Azione. Da Italia Viva in realtà la cosa non è confermata. Comunque la parola d’ordine per tutti è che non ci sono tensioni, ne tantomeno ‘gelo’. “Ma se Calenda e Renzi erano al telefono insieme mentre usciva quel titolo...”, dice Richetti alludendo al titolo sul sito di Repubblica. “Notizia inventata”, twitta il leader di Azione. E oggi, fanno notare ambienti renziani, "i capigruppo sono stati eletti all'unanimità. Nessuna tensione".
C’è però chi sostiene che ci siano anche altri motivi di frizione. I nomi per le vicepresidenze delle Camere. Uno scontro al femminile tra Maria Elena Boschi (che Renzi propone per diversi ruoli), Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna. Questione superata dal fatto - denunciato dallo stesso Terzo Polo- che non dovrebbero esserci vice assegnati ai centristi domani.
“Pd e M5S si prendono tutto. Ci resterà solo un segretario d’aula alla Camera perché lo impone il regolamento - attacca un big renziano - e dicono che è una questione di numeri. Ma se nella scorsa legislatura Fdi ha avuto il vicepresidente col 4 per cento… Ma la legislatura è lunga, ci saranno altre nomine e restituiremo il favore”. L’accenno, neanche tanto velato, è alla commissioni di garanzia. Nello specifico la presidenza di Copasir e Vigilanza Rai.
Uno snodo che i dem guardano con una certa apprensione. “Li non c’è il voto dell’aula ma di una commissione di 10 persone…”. E basterebbe poco per apparecchiare un eventuale vendetta.
Enrico Letta oggi ha messo in guardia così i parlamentari Pd: “La scelta al Senato è stata di scarsissima intelligenza politica. C'era la possibilità di mettere in difficoltà subito la maggioranza, ma c'è chi ha deciso e pensato a piccoli giochi e scambi. Non sfugge il fatto di avere alla presidenza delle principali commissioni bicamerali un esponente dell'opposizione: una cosa sono i presidenti in grado di far ballare la maggioranza, altra cosa se sono eletti con il concorso e la connivenza della maggioranza. Questo ha bisogno di una grande capacità di gestire con disciplina i passaggi delle prossime ore”.