(Adnkronos) - Quasi un italiano su due è convinto che il cancro sarà vinto entro il 2050. E' un sentimento di fiducia verso la ricerca e l'innovazione scientifica quello che emerge da un sondaggio su un campione rappresentativo della popolazione adulta del nostro Paese, condotto da Ipsos per conto di Janssen Italia, azienda
Benché il 69% del campione sia consapevole che il 40% dei casi di cancro e il 50% delle morti oncologiche potrebbero essere evitati intervenendo sulla riduzione dell'esposizione ai fattori di rischio, sull'adozione di stili di vita sani e sull'adesione ai programmi per la diagnosi precoce, la maggioranza degli intervistati si rivolge ai medici solo in presenza di sintomi e non aderisce alle campagne di screening. In particolare, sono le persone dai 46 ai 59 anni che risultano in proporzione meno attente alla propria salute: soltanto il 46%, contro una media nazionale del 52%, si è sottoposta a un check-up medico nell'ultimo anno.
"Leggendo questi dati, solo un italiano su due si è sottoposto a un controllo medico nel corso degli ultimi 12 mesi e ancora in minor misura nel caso di screening oncologico (14%) - afferma Alessandra Baldini, direttore medico di Janssen Italia - Si rende necessario pertanto un percorso in stretta collaborazione con partner scientifici di eccellenza, le istituzioni, le associazioni dei pazienti e i mezzi di informazione, per promuovere, oltre il 4 febbraio, nuovi programmi di screening oncologici e campagne di informazione sull'importanza della prevenzione".
Sempre secondo il campione intervistato, oggi solo il 45% delle persone con un tumore sopravvive in media a 5 anni dalla diagnosi. Il dato indica una paura ancora grande nei confronti del cancro, considerando che nella realtà, grazie alla disponibilità di terapie sempre più avanzate ed efficaci, la sopravvivenza a 5 anni è del 65%.
"Il timore per la propria salute e per quella dei propri cari, con gli inevitabili effetti economici, risente anche dell'attuale complessa situazione economica che il Paese vive - osservano i promotori del sondaggio - Infatti l'indagine mostra che il carovita e l'inflazione sono considerati preoccupanti quanto un eventuale peggioramento del proprio stato di salute: quasi quattro italiani su 10 hanno più paura rispetto a qualche anno fa di potersi ammalare di tumore e, al contempo, la stessa percentuale teme maggiormente l'eventualità di dover fronteggiare una spesa imprevista e quindi di non potersi permettere le cure mediche necessarie per sé o per un proprio familiare".
La fotografia scattata da Ipsos permette di stilare una classifica degli aspetti che gli italiani ritengono prioritari nella vita: al primo posto c'è la salute, sia fisica per l'86% sia mentale per l'87%; seguono altri aspetti quali la famiglia (83%), l'amore (70%), il lavoro (69%), il benessere economico (65%), il divertimento (44%) e da ultimo il successo, importante solo per il 27% degli intervistati. "La pandemia - si legge in una nota Janssen - è stata sicuramente complice nel rafforzare la centralità del sistema salute e delle tematiche correlate negli aspetti della vita delle persone: l'82% delle persone dice di avere piena fiducia nella scienza e nella sua applicazione in campo medico, seppure si riscontrino carenze e aree da migliorare, tra cui la riduzione dei tempi di attesa per sottoporsi a visite e esami a livello regionale".
Quello che vede gli italiani confidare in una prossima sconfitta del cancro è per Baldini "un dato interessante che conferma una grande fiducia nei progressi della ricerca e nei nuovi trattamenti in fase di sviluppo in ambito onco-ematologico". Tuttavia, come ricorda il tema di questa Giornata mondiale contro il cancro ossia 'Close the Care Gap', "tutti meritano di aver accesso ai programmi di prevenzione, assistenza e di cura del cancro e per questo motivo - sottolinea l'azienda - è fondamentale insistere su iniziative e progetti di sensibilizzazione e sull'importanza della prevenzione, parlando anche ai giovani, come si propone di fare il progetto 'Fattore J', promosso da Janssen Italia e Fondazione Mondo digitale e rivolto alle scuole superiori di tutta Italia".
"Creare un futuro migliore in cui le malattie siano un ricordo del passato è la missione di Janssen - dichiara ancora Baldini - una direzione ambiziosa verso traguardi eccezionali che i progressi scientifici sanno raggiungere. Pensiamo ad esempio allo sviluppo nelle terapie avanzate e innovative, come le Car-T o la terapia genica. Il nostro impegno nella ricerca di farmaci innovativi per il trattamento dei tumori solidi e del sangue va avanti da oltre 30 anni con l'obiettivo di arrivare a processi di intercettazione precoce della malattia e a poter avere in campo oncologico terapie sempre più mirate ed efficaci".
"In Janssen - conclude il direttore medico - riteniamo fondamentale la cooperazione con le istituzioni, a livello nazionale e regionale, per favorire un accesso sempre più equo alle cure su tutto il territorio italiano e per questo ci adoperiamo con tutti gli interlocutori del sistema, dagli enti pubblici a quelli privati, per mantenere alti gli investimenti nel settore e nel Paese, in ricerca e in innovazione tecnologica, per porre le basi per un futuro migliore e sostenibile per le nuove generazioni".