(Adnkronos) - In Italia "la cattiva malnutrizione e le cattive abitudini alimentari hanno un costo superiore ai 50 miliardi l'anno, parliamo di diabete mellito, malnutrizione e di obesità". Così Antonino De Lorenzo, ordinario di Alimentazione e Nutrizione umana presso l'Università Tor Vergata di Roma, oggi a Roma nel suo
"Oggi dobbiamo fare i conti con il sistema sanitario universale e sostenibile, ma una grande attenzione non c'è mai stata per il ruolo degli stili di vita e la nutrizione nel senso di risparmio reale per il Servizio sanitario nazionale - evidenzia l'esperto - Mentre si possono vedere risultati tangibili e immediati, un esempio è il piano di reversione del diabete messo in campo nel Regno Unito lavorando sulla perdita di peso efficace con un piano alimentare e i risultati sono enormi. In meno di tre mesi il diabete conclamato ha subito una reversione, questo deve essere l'obiettivo per le malattie cronico-degenerative. Oggi abbiamo la personalizzazione delle cure che rende efficace gli interventi anche più dei farmaci".
Ma con quali risorse? "Purtroppo viaggiamo con un definanziamento del Ssn, dovremmo avere il 10% del Pil investito in sanità per far funzionare al meglio il sistema - osserva De Lorenzo - Potremmo andare bene con un +1,4% del Pil investito e questo porterebbe ad avere un sistema resiliente. Una percentuale così divisa: 0,7 personale, 0,4 tecnologie e 0,3 alla prevenzione e nutrizione. Quest'ultimo punto potrebbe portare a risultati veramente efficaci, visto che poi l'attuale investimento previsto dalle legge, il 5% delle risorse in prevenzione, non è mai stato del tutto speso e usato realmente".