Allattare al seno: perche' fa bene alla salute del bebe' e della mamma
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Mer, Apr

Allattare al seno: perche' fa bene alla salute del bebe' e della mamma

Allattare al seno: perche' fa bene alla salute del bebe' e della mamma

Salute e Benessere
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Ogni anno si potrebbero salvare più di 800 mila bambini di tutto il mondo sotto i 5 anni. Tra i benefici: minori episodi di diarrea e gastrointestinali, rischio ridotto di diabete, sovrappeso e obesità, migliori capacità cognitive

Allattare al seno: perche' fa bene alla salute del bebe' e della mamma
Allattare al seno: perche' fa bene alla salute del bebe' e della mamma

 

L’allattamento al seno riduce il rischio di malattie anche gravi a breve, medio e lungo periodo. E potrebbe salvare la vita, ogni anno, a più di 800 mila bambini di tutto il mondo sotto 5 anni. Per questo, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità è una priorità per la salute del bambino e anche della mamma. Per promuovere l’allattamento materno nel nostro Paese, in accordo con le raccomandazioni e gli indirizzi di OMS e UNICEF, il Ministero della Salute ha organizzato a Roma la II Conferenza nazionale sulla “Protezione, promozione e sostegno dell’allattamento” presentando anche l’edizione 2019 dell’opuscolo ‘‘Allattare al seno, un investimento per la vita’’, realizzato in collaborazione col Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno. Il vademecum, con la prefazione del Ministro della Salute Giulia Grillo, fornisce consigli e informazioni utili alle gestanti e le mamme. Sarà disponibile sul sito del Ministero.
Benefici per il bambino

Secondo le indicazioni dell’OMS, i bambini vanno allattati al seno in maniera esclusiva fino al 6° mese di vita, poiché gli effetti benefici sulla salute sono dimostrati da studi scientifici. Il principale è la protezione contro le infezioni gastrointestinali e la malnutrizione, che si osservano non solo nei Paesi in via di sviluppo ma anche nei paesi industrializzati. «L’allattamento materno può ridurre di oltre il 50 per cento gli episodi di diarrea e del 32 per cento le infezioni gastrointestinali - spiega Francesco Branca, direttore del Dipartimento di nutrizione per la Salute e lo sviluppo dell’OMS - . Più lunga è la durata dell'allattamento, maggiori sono i benefici. Si riduce il rischio di diabete, sovrappeso e obesità, migliorano le capacità cognitive con un aumento del quoziente intellettivo, secondo alcuni studi anche di 5 punti rispetto ai bambini che non sono stati allattati al seno».

È meglio anche per le mamme

I benefici dell'allattamento riguardano anche la salute delle mamme. Spiega l’opuscolo del Ministero della Salute: «Aiuta a perdere il peso accumulato durante la gravidanza, riduce il rischio di sanguinamento post-partum, di anemia, di alcune forme di tumore al seno, all’endometrio e all’ovaio, il rischio di malattie cardiocircolatorie. Inoltre, è gratuito ed è pratico, sempre pronto e alla giusta temperatura». Secondo alcuni studi - conferma Branca - ogni anno di allattamento fa diminuire il rischio di sviluppare il cancro al seno del 6 per cento. Si riduce anche il rischio del tumore alle ovaie».

Allatta meno della metà

A livello mondiale il tasso di allattamento al seno in maniera esclusiva fino al 6° mese di vita è fermo al 41 per cento. L’obiettivo dell'OMS è portarlo almeno al 50 per cento nel 2025. In Italia non ci sono dati aggiornati. «In base a uno studio effettuato nel 2014, - riferisce Riccardo Davanzo, presidente del Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per l’allattamento al seno - le percentuali sono molto variabili e, a quel tempo, solo 5 Regioni monitoravano la durata dell’allattamento al seno». Il monitoraggio della durata dell'allattamento materno a livello nazionale è tra le proposte che il Tavolo di lavoro proporrà al Ministro.
Ospedali amici

Sin dal 1991 OMS e UNICEF conducono congiuntamente un programma internazionale, "Ospedali Amici dei bambini”, che mira ad aumentare il sostegno all’allattamento nelle strutture sanitarie. Gli ospedali interessati a ottenere questo riconoscimento devono seguire gli "Standard per le buone pratiche per gli ospedali", che comprendono il rispetto del "Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno" siglato nel 1981 e le successive risoluzioni della Assemblea Mondiale della Sanità, in particolare laddove si invitano le strutture sanitarie a non accettare forniture gratuite o a basso costo di latte artificiale, biberon e tettarelle. In Italia sono attualmente riconosciuti 26 ospedali ‘‘Amici dei bambini”, 7 comunità e 3 corsi di laurea. «Nel 2017 più di 30 mila bambini sono nati in ospedali italiani riconosciuti da Unicef e OMS ‘‘Amici dei bambini” – riferisce Elise Chapin dell’UNICEF - . Si tratta del 6,5 per cento di tutti i nati (464 mila). Non è abbastanza, ma è  un punto di partenza. Occorre fare di più per diffondere la cultura dell’allattamento». (Corriere.it)

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