(Adnkronos) - "Dare una tessera sanitaria agli italiani nel mondo", residenti all'estero che - versando un contributo annuale - potranno mantenere il diritto a un'assistenza completa in patria. Lo prevede una proposta di legge di Fratelli d'Italia depositata in Commissione Affari sociali alla Camera: "Un traguardo straordinario raggiunto
grazie a un lavoro di gruppo che ha visto la collaborazione tra il mondo politico e quello medico-scientifico", scrive su Facebook il deputato di Fdi Andrea Di Giuseppe, co-firmatario della pdl.
"Per realizzare una proposta di legge finalizzata all'ampliamento dello spettro delle cure ospedaliere gratuite - sia in termini di tipologia che di durata - riservate agli italiani residenti all'estero, è stato costituito un comitato scientifico multidisciplinare coordinato dal professor Antonio Giordano, presidente e fondatore della Sbarro Health Research Organization (Shro) - spiega Di Giuseppe - e composto dal professor Giovanni Ciccarelli, dalla dottoressa Iris Maria Forte, la professoressa Francesca Gimigliano, dal dottor Massimo Petrone e dal professor Antonio Russo: una consulenza scientifica di primissimo livello voluta da Fratelli d'Italia per l'elaborazione delle migliori politiche e strumenti efficaci per questa rivoluzione sanitaria. Il Governo Meloni conferma con i fatti l'attenzione per gli italiani nel mondo, dimenticati per decenni dalla sinistra", chiosa il deputato membro della Commissione Affari esteri e comunitari della Camera.
"Grazie alla nuova Pdl, previo versamento di un contributo economico annuale, gli italiani residenti all'estero e iscritti all'Aire (Anagrafe dei connazionali residenti all'estero) potranno mantenere il diritto all'assistenza sanitaria italiana", dichiara Giordano all'Adnkronos Salute. "Conseguentemente - sottolinea l'oncologo - chi possiederà la predetta tessera sanitaria potrà beneficiare del mantenimento del medico di medicina generale e del pediatra, ma anche dell'aggiornamento del proprio fascicolo sanitario elettronico ogni qualvolta rientrerà in Italia e necessiterà di prestazioni sanitarie. Si tratta di una svolta importante per tutti gli italiani residenti all'estero il cui numero è di circa 6 milioni di persone, ma anche per l'Italia che potrà recuperare preziose risorse economiche".