Renzi: "Dico no a un'Italia in coprifuoco"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
16
Mar, Apr

Renzi: "Dico no a un'Italia in coprifuoco"

Renzi: "Dico no a un'Italia in coprifuoco"

Salute e Benessere
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

"Spero che non si arrivi a questa misura. Dobbiamo convivere ancora per mesi con il virus e non si può procedere sulla base di emozioni passeggere.

Renzi:
Renzi: "Dico no a un'Italia in coprifuoco"

 

Il coprifuoco può essere una misura emergenziale e temporanea, ma abbiamo ancora diverse settimane prima di arrivare al vaccino". A parlare così dell'ipotesi di coprifuoco alle 22 è Matteo Renzi, in una intervista a 'La Stampa' dove afferma: "Penso che sia più giusto concentrarsi sulle 't' che mancano: tamponi rapidi, tracciamento, terapie intensive, trasporti pubblici. Chi vuole chiudere i parrucchieri che rispettano le regole prima deve spiegarci perché ci vogliono code chilometriche per i tamponi".

Quanto alla scuola, alla didattica a distanza alle superiori, "per me non ha senso. Sono marito di una professoressa, padre di uno studente universitario e di due liceali: so per esperienza diretta che chiudere oggi le scuole e affidarsi alla didattica a distanza sarebbe una tragedia per chi crede nella sfida educativa. Con la didattica a distanza la scuola è dimezzata" afferma Renzi per il quale è la problematicità dei trasporti a ricadere sugli studenti e quindi, esorta, "si paghino più corse, si coinvolgano i proprietari di autobus privati, si usino Ncc e taxi che soffrono: ma mandiamo i ragazzi a scuola. Faccio una provocazione: anziché pensare di inviare l'esercito a controllare movida e negozi, mandiamo i pullman dell'esercito per accompagnare i ragazzi a scuola".

Renzi critica le decisioni in materia di scuole del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e aggiunge: "Io lo dico da mesi che serve un piano per la scuola. Invece siamo arrivati al 'banchi a rotelle sì e tamponi no'. Ma non mi va di discuterne, mi limito a dire che ero tra i pochissimi a parlare dei bisogni della scuola". Sul fatto che il modello italiano di contrasto e contenimento del Coronavirus all'estero sia spesso indicato a esempio "spero che questo giudizio regga alla prova dei fatti. Da italiano, sarei fiero. Purtroppo è presto per dire se siamo un esempio o no. Io spero che la risposta delle istituzioni sia all'altezza della risposta dei cittadini, che sono stati e sono fantastici. La capacità delle istituzioni sarà chiara solo alla fine dell'emergenza, appena arriverà il vaccino. Che poi - con buona pace dei negazionisti e dei NoVax - è l'unico modo per uscirne. Sono molto orgoglioso dei ragazzi di Pomezia che hanno ottenuto risultati da record: è probabile che a Natale ci siano già milioni di dosi in giro per l'Europa".

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.