Malattie infiammatorie intestinali, a Riccione il congresso nazionale Ig-Ibd
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Malattie infiammatorie intestinali, a Riccione il congresso nazionale Ig-Ibd

Salute e Benessere
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(Adnkronos) - Riconoscere i segnali preclinici delle malattie infiammatorie intestinali (Mici), diagnosticarle precocemente con l'intelligenza artificiale e guidare il trattamento attraverso strumenti predittivi sempre più accurati. Con oltre mille specialisti presenti, il XVI Congresso nazionale Ig-Ibd 'Advances in Ibd' segna un cambio

di passo nella presa in carico delle Mici. L'appuntamento, in corso a Riccione fino al 29 novembre, celebra il ventesimo anniversario della società scientifica, ma soprattutto inaugura una nuova fase della ricerca clinica che mira a trasformare radicalmente gli esiti a lungo termine di queste patologie a elevato impatto sociale che solo in Italia colpiscono circa 250mila persone.  

"In questi vent'anni, Ig-Ibd ha contribuito in modo determinante a migliorare il percorso di diagnosi e cura delle Mici in Italia - afferma Massimo Claudio Fantini, segretario generale Ig-Ibd - favorendo la crescita professionale dei clinici e ponendo le basi per un accesso alle cure sempre più omogeneo su tutto il territorio. Oggi celebriamo un traguardo importante guardando al futuro: la ricerca evolve rapidamente e l'integrazione di nuove tecnologie e strumenti digitali, dall'intelligenza artificiale ai sistemi di monitoraggio più avanzati, sta trasformando la presa in carico dei pazienti. Il nostro obiettivo è tradurre questa innovazione in benefici concreti nella pratica quotidiana". 

Identificare precocemente i segni dell'infiammazione e prevedere l'andamento della malattia è ciò che oggi l'intelligenza artificiale applicata all'endoscopia consente di fare - informano gli esperti in una nota - Durante una colonscopia, i sistemi di Ai analizzano le immagini in tempo reale, individuano ciò che può sfuggire all'occhio umano e supportano il clinico in una valutazione più oggettiva dell'attività di malattia. Ma l'innovazione non si ferma qui. Lo stesso approccio sta trasformando anche il monitoraggio delle Mici nel tempo: risonanza magnetica ed ecografia intestinale, integrate da algoritmi capaci di elaborare i dati in modo automatizzato, offrono una lettura più accurata della risposta ai trattamenti, riducendo l'incertezza clinica e favorendo decisioni terapeutiche più tempestive. 

Accanto alla tecnologia, cresce l'attenzione verso ciò che accade prima che la malattia si manifesti. Le Mici, infatti, non compaiono all'improvviso: per mesi, talvolta anni, l'intestino invia segnali silenziosi che oggi siamo finalmente in grado di riconoscere. E' qui che nasce il concetto di Ibd pre-cliniche, una nuova frontiera che punta a intercettare l'infiammazione quando è ancora 'nascosta' monitorando biomarcatori ematici e fecali, alterazioni del microbiota e cambiamenti nelle risposte immunitarie. Non si tratta solo di diagnosi precoce - precisano gli esperti - l'obiettivo è anticipare la storia clinica. Questo permette infatti di immaginare una medicina proattiva, capace di proteggere la funzione intestinale, evitare le complicanze e la disabilità. Si tratta di una rivoluzione nella gestione delle Mici che potrebbe cambiare il destino di molti pazienti, sul modello di quanto già accaduto in altre malattie immuno-mediate. 

Il congresso pone inoltre al centro il valore della multidisciplinarietà. La complessità delle Mici richiede un confronto strutturato tra gastroenterologi, radiologi, chirurghi, immunologi e oncologi, soprattutto nella gestione di condizioni emergenti come le coliti indotte dagli inibitori dei checkpoint immunitari o le comorbidità autoimmuni. Modelli organizzativi integrati permettono di rispondere in modo più efficace e personalizzato ai bisogni clinici e assistenziali.  

La spinta verso il cambiamento arriva anche dalle nuove generazioni: per l'edizione del ventennale, Ig-Ibd sceglie di dar voce a un ampio panel di esperti under 50, protagonisti delle sessioni più avanzate. "Il futuro della cura si costruisce oggi - conclude Fantini - I giovani clinici portano tecnologie innovative, nuovi approcci e una visione orientata agli esiti nel lungo periodo. E' grazie al loro contributo, alla loro spinta verso l'innovazione e alla capacità di lavorare in team multidisciplinari che la medicina diventa sempre più predittiva, personalizzata e capace di dare risposte rapide e concrete a chi convive ogni giorno con le Mici". 

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