La sindrome metabolica, che non è una patologia, ma una condizione di rischio scatenata da fattori quali la presenza di una quantità eccessiva di grasso corporeo, specie a livello addominale, elevati valori di colesterolo Ldl e trigliceridi nel sangue o la resistenza all'insulina, riguarda anche i pazienti affetti da artropatia
"Nel paziente emofilico - ha spiegato Anna Artuso, ematologa - l'accumulo di grasso addominale sollecita le articolazioni degli arti inferiori", il che "provoca immobilità che a sua volta provoca la perdita di massa muscolare, la quale peggiora la sindrome metabolica perché accelera i processi che alterano il metabolismo. Paradossalmente, è più a rischio metabolico un paziente con un peso nella norma, ma con una sproporzione tra massa muscolare e grasso, rispetto a una persona sovrappeso, ma con una massa muscolare adeguata", ha aggiunto l'esperta.
"Non ci sono studi specifici sulla dieta corretta per i pazienti con emofilia - ha precisato Artuso - però risulta efficace quella mediterranea, la stessa consigliata per la sindrome metabolica: frutta e verdura, che regolano i livelli di glucosio nel sangue; acidi grassi vegetali ricchi di omega 3, come la frutta secca, che controllano il livello del colesterolo; i cereali integrali che hanno fibre, minerali e vitamine del gruppo B, che favoriscono il controllo della glicemia. Sono da limitare dolci e carni rosse, che contengono acidi grassi".