Covid Italia, Rezza: "Campagna vaccini sta dando effetti, meno casi gravi e decessi"
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Covid Italia, Rezza: "Campagna vaccini sta dando effetti, meno casi gravi e decessi"

Salute e Benessere
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"Si sta registrando una netta decrescita dei casi tra i vaccinati. Lo stesso per l'ospedalizzazione, in netto calo, così come per la terapia intensiva e per i decessi. L'impatto del vaccino, rispetto sia all'infezione che ai ricoveri e ai decessi, è estremamente significativo, quindi le vaccinazioni sono protettive". Lo ha

affermato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, nella conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale sull'epidemia di Covid-19.  

Ad oggi "c'è una bassa probabilità di recrudescenza dell'epidemia" ma occorre "continuare con prudenza" ha sottolineato Rezza. "Possiamo guardare con un certo ottimismo alla situazione attuale e a quella futura dell'estate, ma dobbiamo essere attenti, come sanità pubblica, nel monitorare l'andamento dell'epidemia e occorre sempre prendere qualche piccola precauzione anche a livello individuale", ha aggiunto.  

PAESI POVERI - "Facciamoci promotori di campagne di vaccinazione" contro Covid-19 "in Paesi poveri di risorse, perché se il virus continua a circolare in alcuni Paesi è possibile che si sviluppino nuove varianti. E' pericoloso far correre il virus in Paesi densamente popolati" ha sottolineato ancora. 

MIOCARDITI - Poi, a una domanda sulle miocarditi riscontrate in Usa e Israele sui ragazzi vaccinati con Pfizer, ha risposto: "Ancora non ci sono delle valutazioni definitive. E' stata segnalata molto recentemente questa comparsa di miocardite, soprattutto in persone al di sotto dei 20 anni (16-20 anni). In genere si tratta di miocarditi apparentemente lievi, che si risolvono nel giro di alcune settimane. Quando si va a fare il monitoraggio dei vaccini, scopriamo che c'è un'incidenza di base di queste malattie che non viene valutata e conosciuta. Si sta cercando di valutare l'eccesso di miocardite in quella fascia d'età, soprattutto nei ragazzi di sesso maschile. Al momento non ci sono però dei dati definitivi".  

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