“Non esiste un fumo buono. Sappiamo che ogni anno fra tutti coloro che vogliono smettere di fumare, solo una piccola percentuale ci riesce, il resto continua ad essere fumatore. Se dopo tanti decenni non siamo riusciti a far smettere di fumare queste persone, come medici dobbiamo suggerire prodotti meno dannosi. Quel che sappiamo oggi
“La riduzione del rischio è applicabile soprattutto nella lotta al tabagismo - ha sottolineato Richter - perché sappiamo che la nicotina è una sostanza che provoca dipendenza. Per cui dal momento in cui non riusciamo a far smettere le persone di fumare per ragioni mediche, culturali, di dipendenza, la cosa migliore che possiamo fare è dare loro dei prodotti che hanno superato lo scoglio legislativo. Per questo secondo me - ha concluso - le agenzie regolatorie nazionali in tutta Europa dovrebbero decidere se e quali prodotti possono avere questa diversificazione di rischio e danno ridotto rispetto al fumo classico” .