Epatite acuta bambini, Bassetti: "Indiziato numero 1 adenovirus F41"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
02
Gio, Mag

Epatite acuta bambini, Bassetti: "Indiziato numero 1 adenovirus F41"

Salute e Benessere
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Epatite acuta di origine misteriosa nei bambini, per Matteo Bassetti l'indiziato più probabile resta l'adenovirus F41 o una coinfezione di questo con altro agente. "Il fatto che oggi si parli meno" di questi casi "non vuol dire che l'attenzione sia scemata. Secondo me bisogna continuare a fare quello che stiamo facendo:

mettere in comunione i nostri dati", ha detto all'Adnkronos Salute l'infettivologo, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, fa il punto sui casi di epatite a causa ignota registrati a livello internazionale. "Non è un'emergenza, in tutto il mondo 200 casi in 6-7 mesi, un po' come quelli che si vedevano prima del Covid perché casi di epatite sconosciuta in adulti e bambini ci sono sempre stati. Ci vuole tempo per chiarire alcuni punti - ha aggiunto - Non abbiamo ancora dato un nome e un cognome a questa epatite di origine sconosciuta, ma credo che l'indiziato più probabile rimanga l'adenovirus F41 o una coinfezione di questo con altro agente. Dopo di che, io credo che non è il caso di preoccuparsi: dobbiamo approfondire, ma evitiamo di creare allarmi".  

"La scoperta di un nuovo virus non è una cosa immediata - ha ricordato - Anche per l'Hiv e l'Aids ci sono voluti 2 anni. L'opinione pubblica è abituata ad avere tutto e subito, ma non è così. Anche per Covid è accaduto questo, ci vuole tempo e studi per accertare di cosa si tratta. In generale, quando si può lavorare senza le luci delle ribalta lo si fa meglio". 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.