Omicron e reinfezioni, Iss: ecco chi rischia di più
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
25
Gio, Apr

Omicron e reinfezioni, Iss: ecco chi rischia di più

Salute e Benessere
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Con la variante Omicron il rischio di contagiarsi nuovamente, dopo aver già avuto il Covid, è più alto tra gli under 50, nelle donne, tra chi ha contratto la prima volta il virus da oltre 7 mesi, tra i non vaccinati o gli immunizzati con una sola dose e tra gli operatori sanitari. E' quanto emerge dal report

settimanale dell'Istituto superiore di Sanità (Iss) sulla sorveglianza epidemiologica di Covid-19 e l'efficacia vaccinale, diffuso oggi nella versione integrale, dal quale risulta inoltre che - dal 24 agosto 2021 al 18 maggio 2022 - sono stati segnalati 489.414 casi di reinfezione, pari al 3,9% del totale dei casi notificati. Percentuale che nell'ultima settimana risulta pari a 6%, stabile rispetto alla settimana precedente. 

Dunque, l'analisi del rischio di reinfezione evidenzia che esso è significativamente maggiore: nei soggetti con prima diagnosi di Covid notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi di Covid-19 fra i 90 e i 210 giorni precedenti; tra non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni; nelle femmine rispetto ai maschi (fenomeno verosimilmente dovuto alla maggiore presenza di donne in ambito scolastico (più dell'80%), dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito familiare. E nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni (verosimilmente attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d'età over 60), e tra gli operatori sanitari più esposti rispetto al resto della popolazione. 

IL CONTAGIO - L'efficacia del booster del vaccino anti Covid, nel periodo di prevalenza Omicron, nel prevenire il contagio è pari al 58% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster rispetto ai non vaccinati. Percentuale che si attesta al 44% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, al 34% tra i 91 e 120 giorni e al 46% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale.  

Dal report emerge inoltre che chi ha fatto il booster ha un rischio inferiore dell'88% di ammalarsi in modo grave rispetto ai non vaccinati, del 70% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, del 69% con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e del 71% tra chi ha completato la vaccinazione da oltre 120 giorni. 

 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.