(Adnkronos) - Nell'anno pandemico, rispetto al 2019, sono aumentati del 40% i disturbi alimentari, che vanno dall'anoressia al binge eating, cioè abbuffate senza comportamenti di compenso. Peso e forma fisica sono sempre più motivo di malessere psicologico, soprattutto tra i più giovani che sui social media si confrontano
"E' ormai divenuto indispensabile sapere come e quanto social e web in generale influiscono sui comportamenti alimentari, soprattutto tra i più giovani, già considerati categorie a rischio per i disturbi a questi legati. Tutti i professionisti della salute devono allearsi per prevenire la comparsa delle patologie e ingaggiare la popolazione rispetto a un fenomeno tanto pressante", commenta Stefano Lagona, psicologo psicoterapeuta a cui l'azienda in prima linea nella formazione Ecm ha affidato la nuova formazione.
Recentemente è divenuta virale su TikTok la 'Boiler summer cup', una deplorevole challenge - sottolinea Consulcesi in una nota - che mette nel mirino ancora una volta le ragazze in sovrappeso. Adescare un'adolescente con un peso maggiore e condividere 'il bacio di prova' sulla piattaforma è l'ultima sfida di bullismo e body shaming online, che conferma e rafforza una cultura errata del corpo e rischia di causare un aumento di disturbi dell'alimentazione, che già riguardano un numero allarmante di persone.
"Oltre a patologie come anoressia e bulimia, che negli ultimi decenni hanno visto un progressivo abbassamento dell'età di insorgenza fino a riguardare bambini e preadolescenti, stiamo assistendo - rilega Lagona - alla nascita e rapida diffusione di nuovi comportamenti devianti come l'ortoressia, la drunkoressia, bigoressia e pregoressia". Sono disturbi che riguardano, rispettivamente un'esagerata attenzione per la qualità del cibo e il desiderio continuo di depurarsi, la pratica della restrizione delle calorie in modo da poter consumare più alcol e non aumentare di peso, l'abuso di esercizio fisico e di anabolizzanti per scongiurare la convinzione di apparire piccoli ed esili, fino al disturbo alimentare che affligge le donne incinte che non vogliono aumentare di peso e si sottopongono ad allenamenti prolungati e diete ipocaloriche.
"Queste patologie - osserva lo psicologo - per la loro complessità hanno bisogno di un lavoro specializzato e integrato tra le varie figure professionali, con l'obiettivo di una diagnosi corretta e precoce, quindi di una tempestiva presa in carico del paziente". Come spiega l'esperto, se non trattati in tempi e modi adeguati, questi disturbi possono diventare una condizione cronica, compromettendo organi e apparati, e portare alla morte nei casi più gravi. L'insorgenza precoce è poi motivo di ulteriore preoccupazione, perché gli effetti associati a corpo e mente sono molto più gravi dal momento che tessuti, ossa e sistema nervoso centrale non hanno ancora raggiunto la loro completo sviluppo.
Il corso per i professionisti della sanità è l'occasione per approfondire le nuove cause legate a questi e nuovi disturbi, non mancando di considerare il ruolo e il supporto alle famiglie. "Guarire completamente è possibile - conclude Lagona - ma richiede un'alleanza tra gli specialisti, la prevenzione dell'insorgenza, l'individuazione precoce dei soggetti ammalati o ad alto rischio, la riduzione della gravità delle patologie e, non meno fondamentale, il miglioramento delle strutture presenti sul territorio".