(Adnkronos) - “L'Italia deve rappresentare un modello virtuoso di sviluppo per gli altri Paesi. E deve farlo non pensando all'oggi ma costruendo per il futuro, senza cancellare ciò che è stato fatto dai governi precedenti. Non possiamo sprecare il 17% del cibo per le varie inefficienze, a cominciare da quelle nella catena
Questo è il modello da difendere, secondo Prandini, soprattutto contro il tentativo di “arrivare a una dieta globalizzata in tutto il mondo che ha il suo perno nel cibo artificiale”, e che viene gestita da “due o tre multinazionali” che operano un'enorme “concentrazione della ricchezza”. Tentativi che cominciano a essere supportati anche a livello europeo con risorse pubbliche.
“Il problema del cibo - evidenzia Prandini - non è dunque solo dall'altra parte del mondo ma riguarda le nostre popolazioni e le nostre famiglie”. E a proposito di famiglie, il presidente Coldiretti afferma che “bisogna smetterla di prendersela con le imprese familiari, che rappresentano il 90% del tessuto economico italiano” e che, anch'esse, possono rappresentare un modello da esportare per garantire la sicurezza alimentare.