(Adnkronos) - "Se si è affetti da artrite reumatoide avere un dialogo con il proprio reumatologo è fondamentale, perché in questo modo la patologia sarà meglio curata: specialista e malato seguono l’andamento della patologia cronica, ma soprattutto il paziente ha la possibilità di essere protagonista
"Il paziente che conosce la propria patologia - afferma Celano - parla con il medico apertamente della sua condizione che sicuramente affronta meglio: tutto ciò permette alla persona con artrite reumatoide di vivere una vita pressoché normale, anche grazie ai farmaci, nonostante la patologia. Quindi bisogna assolutamente lavorare sulla comunicazione medico-paziente e la campagna 'Parla più forte della tua Ar' mira proprio a questo". Prima di arrivare ad una diagnosi certa, riferisce Celano "il paziente ha già fatto un lungo percorso. Quando finalmente arriva ad una cura adeguata - sottolinea - quello che vorrebbe è riuscire a vivere una vita di qualità. In pratica tornare a lavorare, ad avere una vita sociale, godersi la famiglia, stare con gli amici come faceva prima dell’insorgenza dei sintomi che poi hanno portato ad una diagnosi, a volte infausta".
Per il reumatologo "è importante raggiungere il massimo dei risultati per il paziente - conclude Celano - ovvero, la remissione clinica. Ottenere questo traguardo significa per il malato tornare a gestire i propri tempi, a vivere una vita normale. Quindi questo obiettivo è perseguito da entrambi. La remissione per i pazienti significa riuscire a vivere una vita di qualità come se fosse libero dalla patologia; ma significa soprattutto riappropriarsi della spensieratezza, dei propri tempi, di una vita lavorativa e sociale come se la malattia non fosse mai esistita. La patologia c’è ma è in remissione e il paziente la può affrontare sicuramente meglio".