(Adnkronos) - La scuola italiana ancora presenta forti ritardi sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici e sull’efficientamento energetico, accompagnati da un divario crescente tra le scuole del Nord, quelle del Sud e delle Isole. È quanto denuncia Legambiente con la XXII edizione di Ecosistema Scuola in cui fa il punto,
Anche se negli ultimi 5 anni (2017-2021), a livello nazionale, il 59,3% degli edifici scolastici ha beneficiato di interventi di manutenzione straordinaria, nel 2021 il 30,6% delle scuole necessita ancora di interventi straordinari. Dato quest’ultimo che al Sud sale al 36,8% e nelle Isole al 53,8%. Sempre negli ultimi 5 anni, per quanto riguarda le indagini diagnostiche dei solai, risultano eseguite solo nel 30,4% degli edifici, dato che scende nelle Isole al 18,8%. Interventi per la loro messa in sicurezza sono stati invece realizzati, a livello nazionale, appena sul 12% degli edifici.
Sul fronte interventi adeguamento sismico, nonostante il 53,8% dei comuni capoluogo di provincia abbia dichiarato di aver realizzato interventi di adeguamento sismico negli ultimi 5 anni, tali lavori hanno interessato solo il 3,1% degli edifici scolastici. Nelle Isole le amministrazioni intervenute sono appena il 27,3%, in particolare in Sicilia, dove sono presenti tutti i 389 edifici scolastici posti in zona sismica 1 e 2 delle Isole. Qui negli ultimi 5 anni sono stati realizzati interventi di adeguamento sismico solo su 2 edifici, uno a Messina e uno a Catania.
In questa strada in salita, a pesare sono anche i ritardi sull’efficientamento energetico. Secondo il report, sebbene a livello nazionale l’81% delle amministrazioni ha dichiarato di aver realizzato interventi per l’efficientamento energetico delle scuole, questi interventi sono stati rivolti solo al 17% degli edifici scolastici, dato che sale al Nord al 21,2% mentre nelle Isole riguarda appena il 5,8% delle suole.
Tra gli interventi realizzati: la sostituzione di caldaie, vetri e serramenti, quindi lavori di isolamento delle coperture e delle pareti esterne. Interventi importanti ma che spesso non hanno portato a dei veri e propri miglioramenti in termini di passaggio da una classe energetica inferiore a una superiore. Ad oggi solo il 4,2% delle scuole risulta in classe energetica A, appena il 10,8% nelle prime tre classi energetiche, mentre ben il 74,8% è fermo nelle ultime tre classi energetiche (il 39% in Classe G).
Passi in avanti si registrano, invece, sulla presenza di impianti da energia rinnovabile nelle scuole: dal 2011 al 2021 gli edifici scolastici che li possiedono sono passati dal 12,4% al 21,8%. Tuttavia, se si continuasse con la stessa progressione ci vorrebbero almeno altri 80 anni per avere tutte le scuole con rinnovabili. È il Sud a fare da traino rispetto alle altre aree del Paese, sono infatti ben il 29,4% gli edifici scolatici con impianti, superando quelli del Centro (22%), del Nord (20,6%) e delle Isole (17%).
Dati positivi arrivano dagli interventi previsti con gli speciali Fondi Covid per realizzare nuove aule, potenziare i trasporti e la rete internet: 544 le aule realizzate nel 2021, di cui 321 nuove e 223 recuperate da spazi precedentemente non utilizzati. Il 62,5% dei Comuni ha adottato misure specifiche per l’organizzazione del trasporto pubblico, con il 32,5% che offre la possibilità di avere il trasporto scolastico gratuito. Inoltre, il 69% dei comuni ha realizzato interventi per potenziare la rete internet per la Dad.