(Adnkronos) - Pur vivendo in una casa di proprietà (in Italia la percentuale sfiora l’80%), oltre la metà delle persone (55%) non conosce la classe energetica del proprio immobile. Eppure, gli italiani stanno prendendo sempre più coscienza dell’importanza di questo dato: infatti nell’ottica di un futuro
A partire dal 1 gennaio 2012, gli annunci di vendita e locazione di immobili devono contenere obbligatoriamente la classe e l'indice di prestazione energetica dell'immobile, riportati nell'Attestato di Prestazione Energetica (Ape). Ma è solo negli ultimi mesi che la classe energetica ha cominciato ad essere sotto la lente d’ingrandimento: non a caso, tra chi dichiara di conoscere la classe energetica del suo immobile, il 45% si trova tra le classi A e la D, a dimostrazione che si trattava di persone sensibili al tema già al tempo del loro acquisto. Di fatto, si ricorda nell'analisi, la realtà del nostro paese è di un patrimonio immobiliare ormai vecchio con la maggior parte di immobili in classe F o G (dati Istat).
CONDOMINI E ABITAZIONI INDIPENDENTI - Oggi la sensibilità ai temi energetici è sicuramente aumentata. La maggior parte degli intervistati si è messo all’opera per migliorare l’efficienza energetica di quella in cui vive, con quasi il 49% che afferma di aver effettuato dei lavori di recente mentre il 13% dichiara di averli programmati nel breve. Per quanto riguarda la presenza di impianti quali cappotto termico o pannelli fotovoltaici, emerge una netta differenza tra condomini e abitazioni indipendenti. Il 30% di queste ultime, stando al sondaggio, dispone infatti di cappotto termico, percentuale che arriverà al 36% contando le abitazioni che hanno già in programma i lavori per predisporlo, mentre toccherà il 40% la percentuale di case indipendenti con i pannelli fotovoltaici (oggi al 32,2%).
Nei condomini, invece, più di 8 abitazioni su 10 non dispongono del cappotto termico (solo il 5% ha in programma i lavori), mentre 9 su 10 non hanno, attualmente, i pannelli solari. Nonostante nel 47% dei casi il tema delle nuove installazioni non sia mai arrivato in assemblea, tra le ragioni per le mancate implementazioni risalta anche, al 44%, il non aver trovato un accordo con tutti i condomini. Poco sotto al 10%, invece, il mancato ottenimento dei finanziamenti richiesti dal condominio.
In merito alle altre tipologie di lavori in casa effettuabili per migliorare l’efficienza energetica, a livello di popolarità si colloca al primo posto l’installazione di una nuova caldaia e/o condizionatore ad elevata efficienza: quasi tre quarti dei rispondenti ha agito o agirà in merito. Al secondo posto gli infissi, con il 62% che li ha indicati come miglioramento necessario. Poco più della metà, inoltre, ha installato o installerà a breve nuovi elettrodomestici in classe A o superiore. Da evidenziare poi come poco meno del 30% del totale dei rispondenti ha risposto di aver già effettuato o di aver in programma a breve tutti e tre gli interventi precedentemente menzionati.
"La nuova attenzione verso i temi energetici delle nostre abitazioni va letta positivamente ed è certamente in linea con la direzione di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 - dice Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it - Ci sarà bisogno però della massima attenzione da parte della classe politica del Paese per evitare situazioni di povertà energetica, ovvero la sovrapposizione di redditi bassi, costo energetico crescente, e forte riduzione del valore degli immobili energivori".