Oltre cinquanta milioni di euro di investimenti green negli ultimi 5 anni. È il bilancio dell’avicoltura italiana 2020 verso gli obiettivi della transizione ecologica reso noto da Unaitalia, l’associazione che rappresenta oltre il 90% della produzione avicola nazionale durante l’assemblea nazionale
Gli oltre 50 milioni di euro investiti con fondi propri dalle aziende associate ad Unaitalia in materia di sostenibilità ambientale, secondo i dati illustrati dal presidente Antonio Forlini, hanno permesso di produrre energia elettrica rinnovabile per 62 milioni di kw/anno e di avviare al recupero il 90% degli scarti di lavorazione.
Gli investimenti hanno riguardato anche la produzione di biogas e biometano da fonte rinnovabile (17,3 mln di metri cubi all’anno) e la restituzione delle acque depurate all’ambiente (9,2 mln di metri cubi all’anno). "In uno scenario che vede la popolazione globale in continua e progressiva crescita, - ha spiegato Forlini - l’obiettivo che dobbiamo porci è produrre cibo sufficiente per tutti utilizzando sempre meno risorse naturali e conciliando sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il settore avicolo, che con la sua filiera integrata e 100% italiana incarna perfettamente i principi del 'From farm to Fork', è pronto a cogliere le sfide della transizione ecologica e del Green Deal".
"Vogliamo essere parte della soluzione per raggiungere gli obiettivi Ue, implementando l’uso di energie rinnovabili e nuove tecnologie per impattare sempre di meno sul clima e garantire un maggior benessere animale. - sostiene - La nostra ambizione è arrivare entro 10 anni ad avere l’intero parco avicolo italiano non solo ad alta tecnologia, ma anche autosufficiente dal punto di vista energetico ed a ridotto impatto ambientale: diffusione dei pannelli solari, produzione di biogas, sistemi innovativi di recupero delle acque, digitalizzazione, e interventi di piantumazione per la compensazione delle Co2 negli allevamenti".